Il 2 febbraio 2014 Philip Seymour Hoffman è morto, lasciandoci pieni di interrogativi e un’eredità piena di bellezza.
Tra il 1991 e il 2014, Philip Seymour Hoffman ha interpretato oltre cinquanta film, tra cui tre usciti postumi nelle sale. Psh è stato, a mio avviso, il miglior attore della sua generazione e sulla sua morte sono state fatte molte congetture. L’ipotesi che, secondo me, è quella più credibile è che non si sia trattato di un’overdose ma di un suicidio. Essere un artista di quel calibro comporta possedere una sensibilità fuori dal comune e credo che a un certo punto Psh non abbia saputo reggere il peso del mondo. Ecco, io me l’immagino come un villoso Atlante biondo, il cui cuore ha ceduto prima che gli cedessero i muscoli.
Abbiamo scelto una selezione non esaustiva dei film interpretati da Philip Seymour Hoffman dei quali vi consigliamo caldamente la visione.
Boogie Nights
È il secondo film in cui Hoffman ha recitato per P.T. Anderson, per il quale è diventato nel tempo un attore feticcio. Si tratta di una pellicola che racconta «l’altra Hollywood», ossia la Los Angeles del cinema porno. È un film interessante, perché contiene delle storie davvero uniche sul piano umano. Qui Psh è Scotty J., un timido ragazzo omosessuale che lavora come tecnico del suono nell’industria del porno. Non ha un grosso ruolo, ma un ruolo significativo in un dramma corale.
Magnolia
Un altro dramma corale firmato da P.T. Anderson. Qui Psh è Phil Parma, un infermiere che accudisce un uomo che un tempo era un potente produttore e che oggi sta morendo molto velocemente di cancro. Phil cerca di mettersi in contatto con il figlio perduto del suo paziente, che scopre essere un personaggio televisivo che organizza corsi di machismo tossico. Phil pronuncia anche la frase chiave del film:
Oh Dio, rane che piovono dal cielo.
La 25a ora
In questa pellicola di Spike Lee, Psh non interpreta il protagonista, ma comunque un personaggio di spessore. È un professore di letteratura, migliore amico del protagonista, che è molto attratto da una studentessa minorenne.
Truman Capote – A sangue freddo
Con questo film, Psh ha vinto l’Oscar come miglior attore protagonista. È un biopic su Truman Capote e racconta della genesi del suo libro A sangue freddo. Lo sviluppo del personaggio seguito da Psh è spettacolare: lo spettatore che non ha mai incontrato Capote neppure su un teleschermo avrà lui come unica futura raffigurazione dello scrittore.
La guerra di Charlie Wilson
Si tratta ancora una volta di un biopic, stavolta politico, in cui Psh interpreta un sanguigno agente della Cia.
Synecdoche, New York
È un film di Charlie Kaufman e quindi la prima volta che lo si guarda, ci si lascia incantare e ci si lascia trasportare dal senso di tutto che viene svelato solo alla fine. Probabilmente tornerò a parlarne su questa pagina, mettendo questo film a confronto con Sto pensando di finirla qui, che in effetti sembra essere stato scritto per Psh. Che in questo film è un incredibile protagonista, la cui parabola è fatta di continui cambi di registro.
Il dubbio
A mio avviso, oggettivamente, la sua migliore interpretazione. Psh è padre Flynn, un religioso sulla cui reputazione si alza l’ombra della pedofilia. Quello di padre Flynn è un personaggio borderline, ambivalente, che gioca sul filo del rasoio: è su di lui che fiorisce il dubbio del titolo e neppure lo spettatore più avvezzo alle trame aperte sa decidersi quale sia la verità.
I Love Radio Rock
Avrei potuto scegliere Quasi famosi, in cui Psh interpreta un personaggio molto simile (anche se ha spogliato Lester Bangs di tutta la sua cattiveria). Ma ogni anno, intorno alla data della morte di Psh, riguardo questo film e mi faccio un bel pianto. (Se non l’avete visto, non leggete perché quello che sto per dire contiene un enorme spoiler). Nella scena finale, Radio Rock sta affondando e in aiuto dei dj è arrivato «un fottio di barche». Sono quasi tutti in salvo, ognuno ha trovato un’ancora di salvezza molto particolare per la verità, tranne il Conte – cioè il personaggio interpretato da Psh – che ha voluto trasmettere fino all’ultimo, fino all’eventuale morte. Il Conte però non muore, ma emerge dalle acque in una maniera assolutamente impossibile dal punto di vista fisico (quando una nave affonda, genera un risucchio che porta tutto e tutti con sé) ma sicuramente suggestiva e poetica. Da fan di Psh piango come una cretina, perché mi piacerebbe che non fosse mai morto. Mi piacerebbe che tornasse così, tra l’acqua spumeggiante del mare come in un finale da film.
The Master
Qui Psh non è protagonista, ma è il maestro del titolo: parliamo del leader carismatico di una setta, che segna in maniera indelebile la vita di un uomo che, tornato dalla guerra, si accosta a questo particolare culto.
Hunger Games, Il canto della rivolta – Parte 2
È uno dei tre film, l’ultimo, uscito postumo. Dal secondo film della saga di Hunger Games, Psh ha vestito i panni di Plutarch Havensbee, il primo stratega di Capitol City che poi si rivela essere connivente alla rivolta. C’è una scena in particolare in cui finzione e realtà diventano una cosa sola. Sebbene Psh avesse terminato di interpretare tutte le scene, ne fu girata una che non è presente nel libro, e in cui a Katniss, rinchiusa in attesa di giudizio per aver ucciso la presidente Coin, giunge una lettera di Plutarch. Noi fan di Psh lo sappiamo: è stato il momento in cui non c’era più. Sappiamo che c’è questa scena nel film, ma ogni volta che la rivediamo è un colpo al cuore.