Il 26 luglio 1928 nasceva Stanley Kubrick. Che avrebbe avuto 92 anni se non fosse scomparso il 7 marzo 1999.
Me lo ricordo bene il giorno in cui Stanley Kubrick morì. Anche perché in seguito, al cineforum, avrei visto la sua ultima opera, Eyes Wide Shut. Ricordo l’emozione di vedere un film di Kubrick al cinema: per i precedenti ero troppo giovane e quando restaurarono Arancia meccanica, mio padre mi impedì di andarci – dubito che lo avesse mai visto. Così, in occasione del compleanno del Maestro, ho stilato questa classifica dei suoi film, basata, come in altre occasioni, sul gradimento della critica secondo RottenTomatoes. Ecco qui.
Rapina a mano armata (mancante)
Insolitamente qui manca il giudizio di RottenTomatoes, o non l’ho trovato io. Una trama intricata che ha dettato la strada per molti film moderni, tra cui Le Iene.
Eyes Wide Shut 75%
È complicato. È come se questo film fantastico mancasse di qualcosa, fosse inconcluso. C’è da dire che la morte sorprese il regista, tanto che la pellicola fu rilasciata con l’insolito formato 4:3 nei cinema. Un peccato: forse avrebbe potuto essere la sua opera più grande: un repertorio delle paure, delle sfiduce, dei segreti e dei desideri dell’essere umano.
Paura e desiderio 80%
È il primo lungometraggio di Kubrick, un soggetto di guerra, che anticipa molti temi presenti nelle pellicole successive.
Il bacio dell’assassino 85%
Un film che tiene con il fiato sospeso, un giallo con il soggetto dello stesso Kubrick. E ci vorrebbero giorni e giorni per scrivere quanti ne hanno preso a piene mani.
Shining 85%
Tratto da un romanzo di Stephen King, Kubrick ne rivisitò vaste parti della trama, ma non senza renderlo un capolavoro. Libro e film sono quasi sconnessi, scollegati tra loro, due opere indipendenti. Tanto che King realizzò poi un’altra riduzione per lo schermo del suo romanzo, ma risultò assai meno efficace del film di Kubrick.
Arancia meccanica 87%
Quando scrisse il suo romanzo, che figura nei libri di letteratura, Anthony Burgess dovette aggiungere un capitolo finale, una redenzione del violento protagonista. Nel film questo capitolo manca: Kubrick volle coglierne l’essenza più vera, condensandolo in una domanda importantissima. Possiamo combattere il male sopprimendo personalità e libero arbitrio degli esseri umani, quando i loro gesti sono inumani?
Barry Lyndon 90%
Un grande, grandissimo film in costume, silenzioso, solenne. Quello che rende grande questo film sono le attese: la trama si snoda tra scenografie incredibili, naturali o create dall’uomo, ma quello che resta nello spettatore è la poesia infinita della calma, un elogio della lentezza che oggi sarebbe poco praticabile nel cinema. Un cinema troppo veloce per contemplare così a fondo.
Lolita 91%
Nella mia generazione, si è più affezionati al remake di Adrian Lyne, anche quello un film molto differente dal suo predecessore. C’è però un’atmosfera di sospensione nel film di Kubrick, che tende a focalizzarsi non sul gioco della seduzione ma sui meccanismi dell’essere umano.
Full Metal Jacket 91%
Confesso: è il mio preferito. Credo che sia il più grande film per capire non solo cosa la guerra faccia agli uomini, ma soprattutto per capire cosa le armi e il delirio di potere che da esse può scaturire. È una grande denuncia: gli Stati Uniti sono il leone che schiaccia con la zampa il topolino, il Vietnam. E in tutto questo vengono raccontate le conseguenze a breve e lungo termine del machismo tossico.
Spartacus 93%
Una grande storia dal passato, un kolossal che ripercorre le imprese di Spartaco, lo schiavo che si liberò dalle catene. E con un affascinante Kirk Douglas come protagonista. Il tema della libertà si affaccia molto spesso nel cinema di Kubrick, quasi una parabola della sua vita. Mentre il regista era alla ricerca di una libertà artistica nella sua vita, portava questo desiderio sul grande schermo. Per farci capire che la libertà è il bene più prezioso che si possa avere.
2001: Odissea nello spazio 93%
L’alienazione dell’uomo, la lotta con la macchina, il senso di straniamento legato al progresso. Parla di questo uno dei film più amato di Kubrick. Che più che trattare di fantascienza è un’opera spirituale e ha a che vedere con il ruolo che l’individuo riveste nel cosmo e come può rischiare di perderlo.
Orizzonti di gloria 95%
Un film sulla Prima Guerra Mondiale con protagonista Kirk Douglas. È una narrazione sull’idealismo opposto ai sotterfugi, sulla sincerità contro l’ambizione, sulla codardia che vince sull’onestà. Douglas interpreta, come pure accade in Spartacus, un personaggio che gli viene facile, non solo per il suo aspetto rassicurante da ragazzone americano (anche se era figlio di immigrati bielorussi), ma anche perché nella vita reale è stato lui stesso a incarnare quell’ideale di lealtà di cui è impregnato il suo personaggio di Dax.
Il dottor stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba 98%
Una commedia deliziosa. Si può ridere della guerra? Certo che sì, la guerra è assolutamente ridicola, perché è ridicolo il modo in cui distrugge le vite, sono ridicole le persone ai bottoni di comando, sono ridicoli coloro che credono nella guerra, che ne fanno il loro stile di vita. E per interpretare questo capolavoro, Kubrick ha chiamato Peter Sellers, che qui si misura non solo con il protagonista che dà il titolo al film, ma anche con diversi personaggi.