Il bilancio del nostro primo evento: il Bingo Poetico di Vincenzo Costantino Cinaski.

Da alcuni anni, per mancanza di tempo ma anche per mancanza di “sponda”, non organizzavamo nessuna iniziativa culturale. Poi abbiamo incontrato i “ragazzi” (in realtà, esattamente come noi, sono persone adulte) della libreria Click Si Legge e tutto è cambiato. Ci siamo ritrovati a immaginare cosa potremo fare per la società in cui viviamo. Siamo sulla stessa lunghezza d’onda, perché a tutti noi i libri, i buoni libri, piacciono, così come altri ambiti della creatività. E lavorare insieme per il nostro primo evento è stato stupendo, tanto che, sempre tempo permettendo, lo rifaremo.

In questo primo incontro abbiamo ospitato Vincenzo Costantino Cinaski, poeta milanese che ci ha raggiunti prima di una full immersion partenopea. Il suo Bingo Poetico è stato molto partecipato e ci ha fatto molto piacere: qui in zona ci sono associazioni e operatori culturali, ma è sempre bello fare parte di un coro più che cantare da solista, aggiungere la nostra voce a quella degli altri, tanto che alcuni dei nostri ospiti fanno parte di una realtà associativa del territorio molto attiva.

Ci ha colpito subito la poetica di Vincenzo Costantino. Nel ritmo del verso ricorda molto Boris Vian, ma a differenza di Vian Costantino inneggia alla positività, all’amore più che all’odio, al mi piace più che al non mi piace. Non è uno, insomma che sputa sulle tombe, ma è “il più bello di tutti”, una definizione che associavo a un altro grandissimo scrittore milanese, purtroppo venuto a mancare, Andrea G. Pinketts.

La Milano di Cinaski non è quella che io riconosco – romantica, in bianco e nero, fatta di contrasti ma comunque poetica – è la città delle case a ringhiera dove l’evitamento è “niente di personale”, in cui ritrovarsi perché “il profumo della notte / non cambia mai”, in cui sentirsi Danubio mentre “il Lambro sembra solo un effetto diuretico”. La poesia è ugualmente presente, ma è in technicolor, anche se la metropoli “si nutre di solitudini e disperazioni”.

L’elemento erotico è spesso presente, come i treni e i bar, metafora dei non luoghi che nella nostra mente riteniamo reali. Ma nella luce fioca della stanza:

È un tango la musica del ritorno
e ritorno a te per ricominciare la danza.
La notte fa le fusa
Il sapore di miele riposa felice.

E anche se ormai quest’incontro è nel passato, consigliamo la lettura dei libri di Cinaski. Da tenere sul comodino, per fare bingo ritrovando immagini e pensieri di un altro per farne la propria sintesi, abbassarne il paradigma per interiorizzarli.

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Al prossimo evento, al prossimo post, o chi lo sa.

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