Ho letto Cara Giulia, il libro con cui Gino Cecchettin intende finanziare una fondazione di contrasto alla violenza di genere.
Ho pianto molto. Ogni momento, ogni dettaglio dell’omicidio di Giulia Cecchettin ha rappresentato per me qualcosa di forte, qualcosa che non mi ha lasciata indifferente. Altri femminicidi hanno toccato corde diverse, ma questo no. All’inizio non capivo perché, ora mi sono fatta un’idea. Credo sia tutto nelle caratteristiche del presunto movente: Giulia aveva una voce forte, e questa voce qualcuno ha cercato di spegnerla. Ha sbagliato, perché la voce di Giulia continua a risuonare forte attraverso la sorella Elena, attraverso il padre Gino.
In questi casi dobbiamo vedere tutto nella giusta prospettiva. Il rischio è la santificazione o la demonizzazione. Quest’ultima è più evidente, si cerca il pelo nell’uovo di queste persone abbastanza comuni, probabilmente, da quello che si capisce, benestanti e acculturate. C’è odio verso queste persone, mentre ci dovrebbe essere solo amore, vicinanza. Quello che è accaduto a loro può accadere a tutt*, nessun* esclus*. Ma d’altra parte, per la stessa ragione, non è giusto santificarli, anche se di questi tempi sono rare le persone che portano avanti le proprie idee con coraggio. Questo li rende rari, non infallibili.
Cara Giulia, scritto da Gino Cecchettin con Marco Franzoso non è un libro come gli altri. Se pensate di trovare dettagli sull’omicidio oppure strali contro il killer non li troverete. La persona che ora è in carcere e indagata per aver ucciso Giulia non viene nominata. Gino racconta l’iter delle ricerche dal suo punto di vista, annovera il proprio dolore, quello di Elena e del figlio minore. Raccoglie squarci sulla vita di Giulia, sul suo carattere. Ed è incredibilmente pieno di musica.
Alla mamma di Giulia, venuta a mancare nell’estate 2023, piacevano molto i Depeche Mode. È lo stesso Gino a spiegarlo nel libro. E, mentre leggevo, mi è venuta in mente una canzone che ultimamente mi ossessiona, Ghost Again, che fa parte dell’ultimo disco Memento Mori, un album crepuscolare, autobiografico per una band che ha vissuto a propria volta una grave perdita. A un certo punto, Ghost Again dice:
A place to hide the tears that you cried
Everybody says goodbye
Sì, forse c’è un posto dove tutti nascondiamo le lacrime. Ma quel che è certo è che alla fine tutti diciamo addio. E a un certo punto saremo spiriti, ancora una volta.
Se pensate di acquistare Cara Giulia per fini letterari o pruriginosi, quindi, vi sbagliate di grosso. Se invece volete capire perché è giusto e corretto empatizzare con la famiglia di Giulia, quelle pagine, in cui nascondere le lacrime, sono invece il posto giusto. Inoltre, cosa importantissima, i proventi saranno utilizzati per una fondazione in via di costituzione, in cui si aiuteranno enti e associazioni già esistenti nel contrasto alla violenza di genere. Chi conosce un po’ questo mondo sa quanto questo tipo di associazioni abbiano bisogno di fondi e di aiuto, anche solo per trovare delle dimore protette, che sempre scarseggiano. E molte donne non possono difendersi psicologicamente o fisicamente, lasciando un compagno abusante, perché trattenute da un’ulteriore violenza, quella economica. Quindi si può solo dire che l’iniziativa dietro al libro è lodevole.
Tutti siamo al mondo e dobbiamo provare a migliorarlo per quanto ci è possibile. Questo può essere fatto solo con empatia, comprensione, amore. Almeno finché non saremo spiriti a nostra volta, ancora una volta.
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