Nella seconda metà degli anni ’90, c’è stato un gruppo che all’improvviso a noi teenager sembrò subito degno di nota: erano i Prozac+.
La notizia della morte di Elisabetta Imelio ci ha lasciati decisamente sconfortati. È una cosa bizzarra la morte, quando sei giovane. Alcuni anziani sembrano quasi attendere il proprio momento fatale, ma quando si è giovani e si muore in maniera improvvisa o per un brutto male, lo troviamo innaturale. È il sentimento più antico del mondo: nell’epopea di Gilgamesh, la morte di Enkidu, quello che oggi definiremmo il Bff del protagonista, viene spiegata proprio così e che cioè i giovani non capiscono la morte.
Avremmo voluto partire in questo blog dandovi una buona notizia e invece ve ne diamo una pessima. Per un attimo, siamo tornati adolescenti e stiamo rivivendo tutta l’apatia, lo straniamento e l’alienazione di quel periodo, in quegli anni ’90 in cui non eravamo più bambini ma non eravamo neppure adulti.
Per noi va un po’ così e ogni volta è un colpo al cuore. Eppure gli amanti della musica negli anni ’90 di morti ne hanno viste a iosa. Quando i Prozac+ si affacciavano sulla scena musicale, qualche tempo prima Kurt Cobain aveva lasciato un grande vuoto in tutti noi. Quando meno di tre anni fa si suicidò Chris Cornell ho iniziato a pensare che forse gli anni ’90 sono stati un po’ una maledizione. Pensateci, amanti dei Cranberries, dei Linkin Park o dei Prodigy.
Comunque Elisabetta Imelio per noi fan del Prozac+ era solo Elisabetta. Elisabetta, Eva e Gianmaria erano i Prozac+, anche se non li conoscevamo personalmente, ma ascoltavamo continuamente la loro musica e andavamo ai loro concerti. Ci hanno tenuto compagnia, ci hanno fatti ballare e soprattutto pogare. Quando durante una puntata di Suburra ho visto Spadino sentire in macchina e cantare Acida mi sono innegabilmente emozionato.
Elisabetta era la bassista dei Prozac+. Io guardavo questa donna ai concerti, e mi appariva forte, bellissima, sexy. In questi casi si dice che l’arte renda immortali e noi ci auguriamo che sia così. Vogliamo ricordarceli così tutta la vita, farli ascoltare alle nuove generazioni, Elisabetta e i Prozac+. Abbiamo scelto per questo cinque brani (di cui una cover) per non dimenticarci di Elisabetta e continuare a ballare con i Prozac+ come avessimo 16 anni.