Tornano, in grande stile, le mostre aperte al pubblico per il museo di Parete con la mostra Presenze contemporanee.
di Paolo Merenda
Con Presenze contemporanee riapre al pubblico il Pam, Parete Art Museum, dopo la lunga parentesi del lockdown. A cura di Roberto Monte e Paolo Feroce, l’edizione 2020, la terza di un appuntamento annuale ormai atteso dal pubblico, riabbraccia tutti i visitatori. E lo fa con delle opere di sicuro impatto, tra dipinti iperrealisti come quelli di Francesco Zefferino e sculture come Una sedia che voleva diventare paesaggio, di Matteo Di Ciommo.
Ma tutte le stanze del piano in cui sono esposte, al palazzo ducale che è da anni il luogo della rinascita artistica paretana, offrono un grande colpo d’occhio. La cura con cui i dipinti si accostano alle istallazioni a terra sono segno di grande conoscenza da parte degli organizzatori, i colori si uniscono negli occhi dei visitatori e fanno intuire il messaggio di fondo.
Che è quello della ricerca e della cura del paesaggio che ci circonda. I dipinti con matite colorate di Cristina Iotti, ad esempio, ma anche tutto il resto, contengono sempre particolari su un modo nuovo di guardare le cose, nuovi occhi che devono sapere non solo dove guardare, ma anche come. Si pongono bene in quest’insieme gli elementi di design che potrebbero benissimo trovarsi in una casa, ma che tra le stanze del museo distolgono l’attenzione del fruitore per fargli abbassare la guardia e colpirlo al cuore con tutta la forza insita nella vera arte.

Non mancano opere dal messaggio sociale forte, come il bellissimo dipinto di Giovanbattista De Angelis, Omaggio a don Peppe Diana, che come suggerisce il titolo è dedicato al prete ucciso dalla camorra nel 1994 per il suo impegno civile contro la malavita, ma anche l’istallazione di uno dei due stessi curatori: Petrolio di Roberto Monte è senz’altro notevole già dalla prima occhiata, ma ancora di più nel conoscerne i materiali. Difatti la base, seppur ricoperta, è liquida, per richiamare appunto il petrolio del titolo, in un perfezionismo artistico che non mancherà di essere apprezzato.
Purtroppo la mostra è sì aperta al pubblico, ma solo in determinati orari, ovvero il giovedì, il venerdì e il sabato dalle 17 alle 20. Sabato e domenica, anche dalle 10 alle 13. Proprio per ovviare a questo problema di tempi ristretti, domani 24 luglio si terrà Itaca – Inizio e fine di ogni viaggio, una visita guidata con performance teatrale.