Può darsi: nella sua carriera, Antonio Banderas ha interpretato personaggi diversi per registi diversi in film di generi diversissimi. Tutti con successo.

Tra i viventi possiamo ben dirlo: Antonio Banderas è sicuramente l’attore più versatile oggi. Il confronto con il passato, a livello iperbolico, porterebbe al paragone con Peter Sellers, Philip Seymour Hoffman o, magari restando in Italia, Alberto Sordi. Film romantici, satire erotiche, pellicole d’azione: l’artista spagnolo ha fatto praticamente tutto. Perfino interpretare Che Guevara nel musical Evita.

Raccontare la storia di un attore come Banderas attraverso i suoi film è impresa ardua. E lo è proprio per la varietà di generi e di opere di cui è stato assoluto protagonista. Abbiamo quindi provato a stilare un elenco che, lo sappiamo, non sarà per nulla esaustivo. Questo elenco parte da uno dei suoi ultimi lavori, Panama Papers, in cui Banderas interpreta un elegante affarista senza scrupoli, colpevole di una complessa truffa garantita dalle regole dell’economia internazionale. Nel suo ruolo, è stato accompagnato da un altro grande, Gary Oldman: i due attori costituiscono una coppia unica, sebbene in Panama Papers le scene a loro disposizione non siano tantissime.

Uno dei lati più noti del cinema di Banderas è rappresentato dai film d’azione, sia quelli che vengono dalla tradizione latina, come Zorro, sia quelli che invece hanno una radice decisamente più generica e mainstream. La verità, impietosa, sarebbe che Banderas sta invecchiando. Ma c’è un’altra verità: la vecchiaia è per Banderas un punto di forza. Perché il bell’Antonio non è stato solo un attore di film d’azione e soprattutto non è stato solo un sex symbol. Anche da sex symbol, critica e (auto)ironia l’hanno fatta da padrone nella sua carriera. Una delle pellicole d’azione più recenti, in cui l’ironia è molto evidente, è I mercenari 3, terzo capitolo del franchise creato da Sylvester Stallone. In questo film, Banderas interpreta un ladro in là con gli anni, che non trova lavoro perché gli vengono preferiti i giovani, ma riuscirà bene a riscattarsi (e lo farà anche e soprattutto da un certo spot pubblicitario di un marchio italiano).

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Prima di addentrarci in due capolavori che hanno consacrato – come se ce ne fosse bisogno – Banderas in quanto icona gay, vorremmo concentrarci su quei due registi del mondo latino che hanno reso Banderas non tanto un loro attore feticcio, quanto “il” loro attore feticcio: naturalmente parliamo dello spagnolo Pedro Almodovar e del messicano Robert Rodriguez. Prima accennavo al fatto che Banderas sia una celebre icona gay: deve questa fama appunto ai film con Almodovar, il regista delle donne che ha trovato uno spazio considerevole per quest’attore fin dai suoi esordi. Con Almodovar, Banderas ha girato ben 8 film (ma ne Gli amanti passeggeri è quasi una guest star in un minuscolo ma fondamentale cameo), da Labirinto di passioni a Dolor y Gloria. Sarebbe davvero interessante soffermarsi su ognuno dei suoi personaggi, ma in realtà il più interessante è senza dubbio Robert Ledgard, protagonista doloroso e pericoloso de La pelle che abito. Molto prolifico, dicevamo, anche il sodalizio con Robert Rodriguez, con il quale, oltre ai 4 film della saga di Spy Kids, Banderas ha interpretato altre 3 pellicole, più l’episodio Stanza 309 – I Maleducati, nell’antologico Four Rooms.

All’inizio degli anni ’90, Banderas iniziò infatti ad aprirsi a un cinema meno europeo e più internazionale. E tra i suoi film di quegli anni non possiamo tralasciare quelli che rappresentano due capolavori nel loro genere, ossia Intervista col vampiro di Neil Jordan – in cui Banderas è Miguel, il vampiro europeo che ha sua volta generato Lestat – e Philadelphia di Jonathan Demme – in cui l’attore spagnolo interpreta Armand, il fidanzato del protagonista Andrew, che gli sta accanto fino alla fine.

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