Quella di Elvis Presley è una figura molto legata al cinema. Anche oggi, a molti anni dalla sua morte.
Nella sua carriera, Elvis ha girato moltissimi film (per la precisione 31, più vari documentari postumi). Il cantante, cui la madre Gladys diede il nome suggestivo di Elvis Aaron Presley (con assonanza al gemello morto Jessie Garon), scomparve il 16 agosto nel 1977. Resta però nell’immaginario collettivo cinematografico in molti modi e attraverso differenti narrazioni. Vediamo quali sono.
Coffee and Cigarettes
Nella pellicola diretta da Jim Jarmusch c’è un episodio in particolare in cui si parla di Elvis. L’episodio è Gemelli con Steve Buscemi, Cinqué e Joie Lee (gemelli tra loro e fratelli del regista Spike Lee). Il personaggio interpretato da Buscemi è un cameriere che serve i due gemelli Lee al tavolo di un bar. Tra i discorsi su caffè e sigarette del titolo, Buscemi racconta ai Lee di essere un fan di Elvis: i due gli ribattono che Presley ha “rubato” la musica degli afroamericani, quindi Buscemi espone la sua teoria. Secondo questa teoria, Elvis Presley non avrebbe mai potuto fare niente di cattivo o insolito, compreso ingrassare e morire in un modo probabilmente doloroso: tutto quello che abbiamo visto, in realtà, l’avrebbe compiuto il “gemello cattivo”, Jessie Garon, che non sarebbe morto alla nascita, come la Storia racconta, ma dato in adozione, incontrando il fratello da grande e chiedendogli di essere il Re per una notte, per infine sostituirsi definitivamente a lui, stanco delle luci della ribalta.
Great Balls of Fire
Nel biopic su Jerry Lee Lewis, il personaggio di Elvis fa la sua comparsa in alcune scene (se non erro sono tre). Io non c’ero, per cui non so dirvi quanto fosse fedele la “guerra” musicale tra i due artisti, che a mio avviso sono stati grandi in modo diverso (e Jerry Lee, fortunatamente, lo è ancora). Quello che posso dirvi con certezza è che il personaggio è interpretato da Michael St. Gerard, volto che tutti i cinefili o gli appassionati dei film a tematica Lgbtqai* conoscono: è infatti nel cast di Grasso è bello di John Waters.
True Romance
Quentin Tarantino è un grande fan di Elvis. La sua prima sceneggiatura per il grande schermo, anche se girata da altri, raccontava una storia d’amore incredibile, con protagonisti Christian Slater e Patricia Arquette. Il titolo in italiano (noi su vi abbiamo riportato quello originale, che ci piace di più) è Una vita al massimo. Il personaggio di Slater, Clarence, oltre a indossare degli occhiali identici a quelli di Elvis, è solito parlare con lui in dei colloqui immaginari. Elvis non si vede mai in volto, in modo che lo spettatore comprenda che è frutto dell’immaginazione di Clarence, ma è interpretato da Val Kilmer. Gli occhiali indossati da Slater nel film, li ritroviamo nell’opera tarantiniana: sono quelli che Uma Thurman ruba a Buck.
Cuore selvaggio
Elvis non è mai in scena ma permea tutto il film di David Lynch basato sull’omonimo romanzo di Barry Gifford. Spero di non spoilerare, perché comunque è uscito decenni fa, ma il protagonista Sailor fa una promessa alla sua Lula: le canterà Love Me Tender quando saprà che passeranno tutta la vita insieme da marito e moglie. Non prima di varie vicissitudini, di aver paragonato Power Mad «al grande Elvis» e di aver chiesto loro il microfono per cantare Love Me.
Forrest Gump
A proposito di “correre”, nella carrellata storica vista con occhi semplici della pellicola di Robert Zemeckis, non poteva mancare un riferimento a Elvis e alla sua contrazione sexy. Pare che a inventarla non sia stato il re del rock’n’roll, ma un bambino di Greenbow, Alabama (sta nella contea di Greenbow). Il suo nome, mi sembra, è Forrest, Forrest Gump.
Dogma
Chiude il nostro excursus (anche se ci saranno altri esempi interessanti della narrazione su Elvis) la pellicola di Kevin Smith. In una scena, la Musa interpretata da Salma Hayek, riprende Azrael (Jason Lee), che si è autodefinito un artista: la Musa dice che Azrael non si può dire artista in quanto ignavo, mentre Elvis era un artista e questo non gli ha impedito di arruolarsi in guerra.
Il lato più noto di Elvis è però la sua musica. Così vi abbiamo fatto una playlist per farvi conoscere una parte del suo enorme lavoro. Però vi consigliamo anche tutti i film che abbiamo citato.