Una satira su Gesù o sul fanatismo religioso? Che sia una o l’altra, Brian di Nazareth dei Monty Python è un film dalla carica comica irresistibile.

di Paolo Merenda

Datato 1979 e quindi arrivato ormai a quota 41 anni, la pellicola Brian di Nazareth del gruppo Monty Python è ormai una pietra miliare della settima arte. Parodiando la vita di Gesù, si è attirato le ire del mondo religioso, ma la forte satira non riguarda la storica figura del Messia. È stato un errore comune dell’epoca, che lo ha fatto arrivare in Italia solo nel 1991, ma ci è sempre andata meglio della Norvegia, dove non è mai stato tradotto e distribuito. Dicevo, la vera satira è sul fanatismo religioso, su ciò che sono disposti a fare e cosa sono disposti a credere i fanatici, che poi è un meccanismo non dissimile dalla nascita dei complottisti e dei negazionisti.

La trama del film, diretto dal gruppo comico dei Monty Python, parte da una base diversa: i re Magi che, sbagliando grotta a cui portare i doni al Messia, li portano al vicino di casa Brian, neonato anch’egli. Un salto in avanti porta la storia a quando Gesù, compie 33 anni, e lì comincia la parabola anche di Brian, che inizia a credere sempre più di essere il Messia non meno del più celebrato vicino di casa. Tra scene iconiche, dalla carica satirica sempre maggiore, e condite da citazioni sociali notevoli (ad esempio il Fronte popolare di Giudea, a cui Brian si iscrive per provare di essere un ebreo, che richiama il Fronte popolare di liberazione della Palestina), i Monty Python non perdono di vista una trama ben intessuta, fino ad arrivare al finale, in parte abbastanza atteso, ma che viene reso bene sullo schermo.

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Il gruppo inglese dei Monty Python merita un paragrafo a parte: composto da  Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin, tutti presenti anche come attori in ruoli centrali, è stato attivo dal 1969 al 1983, e grazie a queste eccelse menti che hanno ben lavorato nel genere comico adesso abbiamo pellicole sempreverdi. Lo stesso Brian di Nazareth è la seconda parte di una trilogia, partita nel 1975 con Monty Python e il Santo Graal, 1979 appunto con il film su Brian (dal titolo originale Monty Python’s Life of Brian) e terminato nel 1983 con Monty Python – Il senso della vita. E se il dubbio su chi sia preso di mira in Brian di Nazareth tra Gesù e i fanatismi religiosi, gustandosi tutta la trilogia diventa ovvio che è il fanatismo su cui si fa satira.

Delle storie, quindi, che sono un manifesto sociale, e forse il manifesto più importante è proprio quello sulla vita di Gesù.

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