Una poesia sul tempo che trascorre inesorabile e nessuno ce lo restituirà mai.
La sabbia nella clessidra
è un’impronta sul cuore
che scuote come terremoto
– perché la sabbia è per giocare
sulla spiaggia
facendo castelli in aria
che poi ci distruggeranno.
Il tempo è un gatto
che ci ruba il fiato
mentre ci barrichiamo
nelle torrette
tra i merli
di un castello che non c’è.
Dove sono i sorrisi?
– È come se l’eco si fosse spenta –
dopo la valanga che mi opprime
un petto sgonfiato
troppo vecchio per reagire.
E se il domani non fosse che un oggi
che non abbiamo ancora vissuto?
Mentre ritiro le lenzuola, il sole
caldo non può scaldarmi.
E allora trovo sabbia nelle pieghe
le scuoto, la lascio andare
nel vento.
I granelli mi colpiscono in faccia
mi rigano gli occhi.
E l’impronta sul cuore continua a scuotermi.