No, Luke Perry non ha avuto la carriera che meritava.
C’è una scena in C’era una volta a Hollywood. È una scena finta, perché è finzione nella finzione. Stanno girando un film western, il cattivo è interpretato da Rick Dalton, attore in crisi. Il personaggio interpretato da Dalton ha rapito una bimba e il fratello va dal cattivo per stabilire il prezzo del riscatto. Il volto di questo fratello, che viene da Boston, si riconosce subito, nonostante il personaggio zoppo e serio: l’attore che lo interpreta è Luke Perry, che ci lasciava giusto un anno fa.
Quentin Tarantino ha l’occhio lungo. Pù volte nella sua carriera ha riabilitato attori di gran razza che in parte erano stati dimenticati. Il recupero di Luke Perry in quello che – nessuno poteva saperlo – sarebbe stato il suo ultimo film, per di più postumo, sembrava un’operazione perfettamente in linea con la filosofia del regista. Forse anche Tarantino pensava che Perry non avesse avuto la carriera che meritava.
In questi anni, Perry stava vivendo un secondo successo, prima con Riverdale, poi con questa bizzarra fiaba di Tarantino. Riverdale è uno di quei telefilm che puntano sull’operazione nostalgia. Si rivolge ai giovanissimi, ai teenager, ma al tempo stesso cerca di mirare al cuore di chi è stato teenager negli anni ’90. Per questo i genitori dei giovani protagonisti della serie sono tutti famosi: Madchen Amick (Shelley in Twin Peaks), Skeet Ulrich (che aveva fatto Giovani streghe e Scream) e naturalmente Perry.
Certe volte penso che Perry pagasse un grosso scotto, quello di essere troppo bello, troppo affascinante, troppo misterioso. E quel paragone con James Dean che purtroppo si è rivelato in parte profetico: anche se non se n’è andato in un incidente stradale, Luke Perry è morto davvero troppo presto, in un momento in cui probabilmente stava succedendo qualcosa di molto bello nella sua vita.
Certo, ci piace ricordarlo come Dylan McKay, il ragazzo difficile di Brenda che alla fine sceglie Kelly in Beverly Hills 90210. Nel reboot realizzato quest’estate (una sorta di mockumentary), BH90210, gli attori che furono protagonisti con Perry dell’archetipo del teen drama negli anni ’90, lo hanno salutato in maniera molto speciale. È stato un momento per me commovente, che mi ha ricordato quanto la vita ti possa sorprendere in maniera sia estremamente positiva, sia estremamente negativa.
Della carriera di Perry non si salva tantissimo, quindi, tranne la certezza che sia stato molto sottovalutato nei casting. Restano, tra le cose non citate, anche una piccola parte ne Il quinto elemento, e una più corposa in un celebre flop, il film di Buffy l’Ammazzavampiri.
E naturalmente un grande vuoto.
(Foto di copertina Gage Skidmore via Flickr)