Qualche tempo fa stavo cercando di terminare una playlist di musica italiana.

di Paolo Merenda

Mi mancavano alcuni pezzi e, anche per aiutarmi a trovarli, mi è capitato di parlarne in giro, con qualche amico. Ebbene, tra le canzoni messe subito, in prima battuta, c’era ovviamente Zeta reticoli dei Meganoidi, ed era anche una delle più consigliate da chi non conosceva cosa ci fosse nella playlist.

Credo che questa canzone sia una delle poche ad avere la ricetta perfetta, e come in tutti gli altri casi non è una cosa voluta. Intanto è arrivata al momento giusto, nel 2003 (l’anno prossimo diventerà maggiorenne, e potrà prendere la patente), quando la musica italiana attendeva, a suo modo, un pezzo del genere. Poi è stata lanciata dai Meganoidi quando anche i loro fan erano pronti. Tutto ha contribuito a farla imprimere nella mente di chi se l’è goduta dal 2003 a oggi, e la cosa migliore che mi hanno detto, mentre curavo la playlist e parlavo di Zeta Reticoli in giro, è che «quella canzone è stata la colonna sonora per un periodo di tempo della mia vita».

Ecco, è stata davvero la colonna sonora della nostra vita, per alcuni lo è ancora, per altri è come gli amori che fanno il classico giro immenso e poi ritornano. Come ho detto prima, la musica italiana attendeva qualcosa del genere, lo attende ciclicamente, e soprattutto i Meganoidi hanno letto bene il periodo.

Magia di questa pietra miliare della musica italiana a parte, infatti, c’è da fare qualche cenno al gruppo che la canta. I Meganoidi nascono nel 1997. Si danno da fare con diversi concerti e qualche demo di quelle autoprodotte, che compri direttamente al piccolo concerto nel pub mentre loro cantano, con l’amico che si presta a mettersi dietro al banchetto con i cd. Quei demo che, a distanza di anni, guardi pensando a come e cosa eri in quel periodo.

Annunci

I Meganoidi, rispetto ad altri, ce la fanno, nel 2001 lanciano un disco ska-punk, Into the Darkness, Into the Moda, ma ben presto scoprono che la loro dimensione è diversa, più ampia, e quindi nel 2003 via al secondo album, Outside the Loop, Stupendo Sensation. Gia nel titolo denunciano il loro essere fuori da certi schemi, e le canzoni fanno altrettanto, discostandosi dallo ska puro. E l’ultima traccia, quella che nei dischi degli anni ’90 veniva destinata alle ballad dai gruppi rock e metal, è appunto Zeta reticoli.

Poi si sono evoluti ancor più, ma senza mai riuscire a toccare nuovamente la vetta di Zeta Reticoli, non in termini di qualità (quella a loro non manca), ma di magia pura, un momento che non può essere spiegato a parole, ma solo con la musica.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: