Ippolito Chiarello ha dato vita a un vero e proprio festival virtuale di teatro in questi giorni di quarantena. Abbiamo visto per voi Psycho Killer.
di Paolo Merenda
Godersi un ottimo spettacolo teatrale è qualcosa che ti resta dentro, ma in questo periodo di quarantena dovuto al Coronavirus tutto è diverso, per noi e per gli artisti in scena. E quindi, molti stanno dando vita a dirette sui social network per allietare le giornate di quanti devono stare a casa per prevenire il contagio, e altri stanno mettendo gratis online i loro spettacoli storici.
Di quest’ultima categoria fa parte Ippolito Chiarello, protagonista del fortunato Barbonaggio teatrale, che porta in giro per il mondo. Chiarello in questi giorni sta rendendo fruibili online pièce come Acido Fenico, Club 27 e Psycho Killer: quanto mi dai se ti uccido?, in cui divide la scena solo con Raffaele Casarano, sassofonista.
Ho visto proprio Psycho Killer, scritto da lui e Walter Spennato (e ispirato al libro di quest’ultimo). Chiarello tiene il palco in modo esemplare, si muove tra gli intermezzi musicali di Casarano, con un’innata capacità di tenere attivi e coinvolgere gli spettatori. La cosa che balza subito all’occhio sono i continui movimenti sul palco e fuori, oltre a un personaggio à la Memento. Esce di scena e rientra due volte, meravigliandosi della presenza del pubblico, di Raffaele Casarano e di tutto ciò che si trova intorno a lui.
La storia è quella di un serial killer che cerca una ragazza, Luna, che sembra gli abbia dato buca a un appuntamento. In preda al dolore, elenca tutti i suoi omicidi e le motivazioni, solitamente labili e dovute al momento. Tra momenti più seri, battute maggiormente impegnate e altre più immediate («Estrasse il dente sano invece di quello malato, estrassi la pistola invece del portafoglio») il tempo vola sul palco, e la distanza tra Ippolito e il pubblico si fa sempre minore.
Diverse le citazioni, come Apocalypse Now, Taxi Driver, Via col Vento e la canzone Luna di Gianni Togni, appunto, che canticchia più volte, mentre pensa alla ragazza che attende. E poi naturalmente c’è Psycho Killer dei Talkin Heads che dà il titolo alla piece.
Il protagonista dell’opera teatrale è un uomo che soffre per amore, prima che un serial killer. Viene descritto da continui cambi stilistici, mentre l’attore si fa serissimo e profondo e nell’arco di pochi secondi può diventare comico ai limiti del demenziale. E la sua voglia di avere una vita come le persone che vede in giro porta a un finale toccante e vero.
«Tra le piece che sto rendendo disponibili online – racconta Chiarello – c’è Oggi sposi, anche lì è presente quest’onda tra risata sguaiata e poesia. Trovo che sia un ottimo modo per dar vita alle riflessioni più profonde: arriva al cuore del pubblico, dà un’onda emotiva. Questo metodo porta a uno straniamento dello spettatore che lo rende preso e interessato all’opera teatrale, ed è tra l’altro un procedimento che ognuno di noi ha dentro sé. La vita è fatta così, lo possiamo vedere anche in questi giorni di emergenza: si pensa a quanto sia grave la situazione, poi basta un video divertente e si ride da matti».