Nell’aprile del 1979 veniva rilasciato in Italia un film che ha cambiato per sempre la storia del cinema.
di Paolo Merenda
Ben saldo in classifica tra i 100 migliori film di sempre, 5 premi Oscar vinti (film, regia, attore non protagonista, montaggio, sonoro), una storia che è stata ripresa o citata praticamente da chiunque. Tutto questo è Il Cacciatore, di Michael Cimino, con Robert De Niro, Christopher Walken, Meryl Streep, John Cazale e molti altri.
Le vicende sono idealmente divise in tre parti, con una prima che non solo presenta i personaggi, ma fa vedere com’è una normale vita di periferia, all’interno di una comunità di oriundi dell’Est Europa, per dei ragazzi che devono partire per il Vietnam. La seconda parte, ambientata appunto in Vietnam (in realtà girata a Bangkok in Thailandia), è quella che ha dato la spinta decisiva ai due Oscar per miglior montaggio e miglior sonoro: tutto è cupo, gli orrori della guerra sono descritti in modo crudo e lo spettatore si immedesima nelle difficoltà che i personaggi hanno anche solo per procacciarsi un pasto decente. La terza parte mostra le conseguenze del conflitto su chi rimane, con Nick, interpretato magistralmente da Christopher Walken che si trasforma anche dal punto di vista fisico, sugli scudi.
Il film affronta sostanzialmente il tema dell’alienazione, di come le esperienze possano cambiare un essere umano, attraverso la sempre efficace metafora della guerra. Ottime anche le riflessioni sul rapporto tra gli uomini e tra uomo e natura, emblematico il caso di Mike (Robert De Niro) che all’inizio spara a un cervo e alla fine, nella stessa situazione, solleva il fucile e lo lascia libero. Chi è il cacciatore? E chi è la preda? È questa la domanda metaforica cui la pellicola cerca di rispondere.
Robert De Niro, che ha affermato in un’intervista di come questo sia stato il film che lo ha provato di più, si è reso responsabile sul set di un bellissimo gesto. John Cazale, chiamato per il ruolo di Stanley, era purtroppo alle prese con un tumore ai polmoni, e per questo la produzione avrebbe voluto optare per un recast. De Niro invece si oppose, dicendo che se ne sarebbe andato insieme con Cazale. La sua minaccia, e il fatto che pagò di tasca sua le cure di Cazale, hanno fatto sì che quest’ultimo terminasse le riprese. Purtroppo non vide mai il prodotto finito, la malattia lo strappò ai suoi affetti, tra cui la protagonista del film Meryl Streep con cui aveva una relazione, prima che potesse vedere il film in sala.
Altra curiosità legata alla colonna sonora, che non poteva mancare di un traino forte per poter arrivare all’Oscar. I personaggi, in un momento di relax prima di partire in guerra, cantano Can’t take my eyes off you. Questo singolo di Fankie Valli fa capolino in numerosi film, come I favolosi Baker, cantata da Michelle Pfeiffer, Ipotesi di complotto con Julia Roberts e l’indimenticabile Heath Ledger, che la fa sua in 10 cose che odio di te.