Che cosa c’è dietro a una figura che regna incontrastata da quasi 70 anni: criticata, raccontata dal cinema e dalla tv e ora dai meme.
God save the queen
The fascist regime
They made you a moron
Potential H-bomb
Nel 1977, i Sex Pistols diffusero un brano che si intitola God Save the Queen, esattamente come l’attuale inno nazionale britannico. La canzone è diventata una specie di manifesto della musica punk, anche se il suo senso, il suo significato più letterale, ha a che fare con la storia della monarchia inglese e con il rapporto con i suoi sudditi. Nella storia della musica non sono mancati i riferimenti alla Regina Elisabetta II, come per The Queen Is Dead, brano di apertura e tracktitle dell’omonimo album degli Smiths, che contiene anche un riferimento al Principe Carlo:
I said Charles, don’t you ever crave
To appear on the front of the Daily Mail
Dressed in your Mother’s bridal veil?
Elisabetta compie oggi 94 anni: dall’anno prossimo, per suo stesso decreto, condividerà onori e soprattutto oneri con il figlio Carlo. È una scelta senza precedenti nella storia della monarchia britannica, la monarchia costituzionale più antica d’Europa, che funziona per una semplicissima: la Royal Family non ha nessuna ingerenza di tipo politico, potrebbe pronunciarsi ma non lo fa. C’è chi ama la monarchia, ma anche chi pensa sia uno spreco di denaro pubblico – che pesa non poco sulle tasche dei contribuenti – ma c’è anche qualcos’altro: la Regina ha saputo cavalcare diverse generazioni mantenendosi al passo coi tempi.
Probabilmente molto è dovuto all’agiografia che su di lei è stata diffusa: lo sapevate, per esempio, che Elisabetta ha prestato servizio nella Croce Rossa durante la Seconda Guerra Mondiale e che sa guidare i camion (ha ancora la patente rinnovata, che se chiaramente oggi non usa più mezzi pesanti)? Film, telefilm e cartoni animati contribuiscono a rinnovare quest’agiografia nell’immaginario delle nuove generazioni.
Per esempio, la Regina compare, unica umana in tutto il cartone, in due episodi di Peppa Pig, e in uno in particolare mostra quanto sia divertente saltare nelle pozzanghere di fango nel giardino di Buckingham Palace. Naturalmente non si possono trascurare i numerosi documentari targati Channel 4 o Bbc – uno dei più belli è The Royal House of Windsor, lo trovate su Netflix – e la serie The Crown, anche quella di Netflix, che tuttavia è chiaramente romanzata, anche se gran parte degli eventi sono reali.
The Crown, negli ultimi anni, sta aiutando a rinnovare un dualismo specifico all’interno dei Windsor: quello tra Edoardo VIII e Giorgio VI, quello tra la Regina e la scatenata Principessa Margaret, che poi si riflettono in quello odierno tra il Principe William e il Principe Harry. E che è oggetto di numerosissime pagine di gossip sui tabloid britannici.
Uno dei ritratti più divertenti di Elisabetta è sicuramente nel film Una notte con la Regina, ambientato nella lunga notte della resa della Germania nel Secondo Conflitto Mondiale, poco dopo che Giorgio VI ha pronunciato in radio quello che è oggetto di un’altra pellicola, ben più celebre e celebrata, Il discorso del Re. Senza dimenticare che Elisabetta II è stata anche attrice in un corto di Danny Boyle per l’apertura dei giochi olimpici del 2012, accanto a Daniel Craig – ovvero James Bond al servizio di Sua Maestà.
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Oggi Internet e i social network scherzano sulla Regina, in particolare sulla sua longevità. E accade soprattutto attraverso i meme. In pagine Facebook come Baby George ti disprezza ne trovate a iosa e di molto divertenti, ma credo che ci sia dell’altro per cui la sovrana è un assoluto idolo pop.
Elisabetta è stata brava a non essere onnipresente, nonostante il suo ruolo. Ha razionato le sue apparizioni, è emblematica e al tempo stesso enigmatica. Cosa c’è dietro il suo tipico aplomb? Cosa dietro quel sorriso da nonnina dolce? Cosa dietro la sua lungimiranza e temperanza? È impossibile saperlo, non parliamo di un personaggio mediaticamente costruito, ma di una donna che continuamente viene cercata di demolire dai media. Senza successo, per fortuna.
La forza della monarchia britannica è donna, indubitabilmente donna. Una che ha cambiato delle piccole cose, che però sono importanti. Ha per esempio abolito la discrezione del genere nella linea di successione al trono: quando William sarà Re, la Principessa Charlotte sarà la seconda nella linea di successione, scavalcando il fratello minore, un maschio, che non avrà più dei privilegi in base al suo sesso. Capisco che comunque parliamo di un mondo imbevuto di privilegi, ma quello che spesso non vediamo è che i membri della Royal Family portano un peso enorme, quello della Corona, che è letterale – perché la corona pesa 0,91 chili – e metaforico, perché non sempre possono condurre la vita che vorrebbero, operare le scelte che sono dettate da se stessi. Come disse una volta Harry:
Nessuno vuole essere Re.
Per cui, buon compleanno Elisabetta, che tu abbia ancora davanti a te una vita lunga. Sei la Regina dei nostri cuori.