Variety ha annunciato la produzione tratta da A qualcuno piace caldo, film cult di Billy Wilder.
Nel 1959, dal genio di Billy Wilder nacque un film, e secondo l’American Film Institute, si tratta della miglior commedia statunitense di tutti i tempi: parliamo di A qualcuno piace caldo, interpretato da Marilyn Monroe, Jack Lemmon e Tom Curtis.
La storia racconta di Joe e Jerry, due musicisti jazz che involontariamente assistono alla celeberrima strage di San Valentino. Per sfuggire ai gangster, si travestono da donna ed entrano in un ensemble tutto al femminile, in cui incontrano Zucchero. Tra situazioni paradossali, risate e tensioni, Zucchero si innamora di Joe sotto le mentite spoglie di un milionario, mentre a Jerry non resta che scappare a bordo di un motoscafo insieme con il suo futuro marito, nel finale probabilmente più noto e proverbiale della storia del cinema.
A qualcuno piace caldo è un film pieno di musica e quindi non dovrebbe stupire il fatto che diverrà una produzione teatrale di genere musical. Io però ho sempre delle riserve su produzioni di questo tipo: intanto Wilder, peraltro co-autore della sceneggiatura, è morto e quindi non potrebbe supervisionare la produzione. Inoltre mi chiedo se Monroe, Lemmon e Curtis non abbiano contribuito a creare dei personaggi che ormai sono cristallizzati nei loro volti.
Non è come per The Producers e Hairspray, con i registi originali Mel Brooks e John Waters belli vivi e vegeti. Però forse vale la pena tentare, anche se quei tre attori lì, Monroe in testa, sono inarrivabili.
Io amo particolarmente A qualcuno piace caldo, per una serie di ragioni. La prima è che si tratta di una pellicola in cui si sorride in maniera delicata, raffinata e intelligente (non a caso questo tipo di cinema è nella categoria commedie brillanti). Nonostante parli di un tempo lontano – l’era del proibizionismo – è stato girato in un’epoca comunque più moderna e questo ha contribuito nel non stereotipare i personaggi di Joe/Josephine e Jerry/Daphne en travesti. E poi c’è lei, Marilyn, con la sua voce da bambina, che ti faceva innamorare non perché era bellissima, non perché era sexy, non perché era una maggiorata: perché aveva una profondità tale da essere una delle più grandi attrici di tutti i tempi.
The Room 