A oltre due anni dalla fine della serie Unbreakable Kimmy Schmidt, Netflix rilascia un nuovo film interattivo.

Che tedio questi film interattivi. Black Mirror: Bandersnatch mi ha annoiata da morire. Ma tornerò sul luogo del delitto, perché da domani 5 agosto, su Netflix, ci sarà Unbreakable Kimmy Schmidt: Kimmy vs the Reverend. Secondo quanto si vede nel trailer, Kimmy sta per sposarsi: ci sono tutti i suoi amici più cari lì ad aiutarla nei preparativi, ma il Reverendo – che l’ha rinchiusa per anni in un bunker insieme ad altre donne – si lascia scappare che c’è un altro bunker con altre ragazze. Kimmy si ritroverà nell’annoso dilemma se ignorare tutto e sposarsi o andare a salvare quelle ragazze.

Nel cast figurano gli immancabili Ellie Kemper, Titus Burgess, Carol Kane, Jane Krakowski e Jon Hamm. New entry di qualità Daniel Radcliffe, nel ruolo del promesso sposo della protagonista: in pratica Harry Potter che sposa Kimmy Schmidt. Cos’è che rende grande questa serie e appetibile il nuovo film (anche se interattivo)? Be’, innanzi tutto la favolosità.

La storia nella serie: Kimmy Schmidt è un’adolescente quando, negli anni ’90, viene rapita da uno psicopatico e rinchiusa in un bunker con altre donne. Lo psicopatico, che si fa chiamare il Reverendo, le ha convinte che il mondo sia finito, ma arriva un giorno in cui queste donne vengono liberate e cercano la loro strada nel mondo, ognuna a modo suo. Kimmy va a vivere a New York, venendo a contatto da subito con diverse umanità. I suoi primi incontri saranno però cruciali per riuscire a trovare una casa, un lavoro e degli amici. La serie segue i progressi di Kimmy nel mondo e la quotidianità dei suoi bizzarri amici. E naturalmente del Reverendo, che, a seguito della nascita di un movimento contro la discriminazione degli uomini, rischia di essere riabilitato e uscire di prigione. In Unbreakable Kimmy Schmidt tutto è assolutamente esilarante ed eccessivo. A partire dalla trascinante sigla.

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Cosa possiamo aspettarci da questo film interattivo? Molto probabilmente come Black Mirror: Bandersnatch, lo vedremo e rivedremo, augurandoci di venire a capo e trovare un finale felice (come facevamo da bambini con i libri game), anche se, be’, con Black Mirror è un po’ più complicato trovarlo il finale felice. Naturalmente ci aspetteranno tante risate, e tante situazioni indimenticabili. Perché nell’ingenuità di Kimmy ognuna di noi si ritrova, così come nell’anticonformismo di Lilian, nelle aspirazioni di Titus e anche u po’ nella spocchia di Jaqueline.

Ci sono poi dei sottotesti importanti da non sottovalutare. Perché scherzando si può dire qualunque cosa. La misoginia è uno dei fil rouge che percorre la storia e che punta chiaramente il dito su come il microcosmo di Kimmy sia decisamente più normale di molti altri. Con la sua positività, Kimmy rischiara la giornata sui sue lati dello schermo, non solo quindi nella storia, ma per lo spettatore.

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