Un anno fa, in questi giorni, iniziavo a vedere l’ultima stagione della serie tv The Deuce: l’ho rivista in questi giorni e questo è quello che ho provato.
Non sono certa che The Deuce sia una di quelle serie adatte a essere riviste nel tempo. La prima visione è stata una meravigliosa esperienza, ma credo anche che sia una di quelle esperienze che si devono chiudere e basta, senza riaprirle più. Tuttavia mi sono prestata a una seconda visione in questi giorni per poter scrivere questo articolo.
A The Deuce riconosco una serie di meriti. La serie è riuscita a mostrare le ipocrisie interne al sogno americano, tanto che la sigla della terza stagione è Dreaming delle Blondie. Come la politica cerchi di ridurre le libertà d’espressione. Come il femminismo a un certo punto della storia sia diventato bigotto (e in alcuni ambiti ancora lo è, anche in Italia), aprendosi all’Alt Right. Come la discriminazione delle persone Lgbt sia stata propagandata per anni legata a questioni sanitarie (leggasi contagi da Hiv). Potrebbe sembrare che molti di questi argomenti siano noti e dati per assodati, ma non ne sarei così certa.
Nel cast ci sono due volti assolutamente noti al pubblico, ossia James Franco e Maggie Gyllenhaal, che sono gli assoluti protagonisti – Franco con due personaggi tra l’altro. Anche gli altri attori sono mediamente conosciuti, come Michael Rispoli – che in The Weather Man impersonava l’uomo contro cui Nicholas Cage puntava arco e freccia. Tutti davvero magistrali comunque.
Mentre rivedevo The Deuce, ho pensato alla prima volta che ho visto la penultima puntata e c’è stato un momento che mi ha scioccato al massimo. Così ho compilato una lista, in ordine de crescente, dei momenti più scioccanti della serie. Se non l’avete vista, non proseguite con la lettura, perché contiene spoiler.
Il suicidio di Lori
Accade appunto nella penultima puntata. Nelle tre stagioni, che sono spalmate nel tempo (prima 1971-72, poi 1977-78 e infine 1984-85, tanto che in quest’ultima, come per Stranger Things, noterete la presenza della New Coke), assistiamo a una metamorfosi di Lori. Prima arriva a new York da uno stato del Midwest per poi entrare nella “scuderia” delle prostitute di C.C. Poi diventa una pornostar sempre più richiesta, ma non riesce a liberarsi del suo pappone, che le è letteralmente nella testa. Infine al pappone si sostituiscono una serie di uomini che la sfruttano e la terrorizzano. Fino a che Lori non trova più via d’uscita, anche se Candy le ha offerto un ruolo in un film: invece di fare un tiro di cocaina e presentarsi sul set, Lori fa un’ultima marchetta, rivelando forse allo spettatore il suo vero nome, Sarah. E una volta sola, in camera d’albergo, temendo di essere intrappolata in un loop, si spara un colpo alla tempia.
L’aggressione di Candy
Il personaggio di Candy è il più femminista in assoluto. Ci viene presentata inizialmente come una prostituta che non vuole avere protettori, e poi come una donna che decide di girare dei porno non davanti, ma dietro alla macchina da presa. E per le incomprensioni della società perde molti affetti, ma decide ugualmente di andare avanti. Nella prima stagione, Candy, corteggiata dal protettore Rodney che la vorrebbe tra le sue prostitute, viene picchiata selvaggiamente da un cliente, che tra l’altro la deruba. È lì che scatta qualcosa in lei, spinta alla prostituzione dal bisogno (il padre l’aveva cacciata di casa adolescente, dopo che aveva portato a termine una gravidanza inattesa): Candy decide di fare cinema, ma non come attrice.
L’omicidio di ThunderTights
Nella prima stagione, viene uccisa una prostituta sagace e divertente di nome Ruby, detta ThunderTights. Il suo omicidio non è più brutale di altri che accadono in questa serie, ma ci ricorda come nella società le donne siano considerate meri oggetti dagli uomini: viene uccisa da un cliente solo perché lui può farlo. E lo fa.
Vince che piange Frankie
Nell’ultima stagione, al compimento del suo quarantesimo compleanno, muore per mano di uno spacciatore mafioso, Frankie Martino, il gemello di Vince, il gestore di vari locali al centro della trama. Ci sono due scene in particolare in cui Vince piange: quando Frankie muore tra le sue braccia, dicendo al fratello le sue ultime poetiche parole, e al funeral party, mentre guarda un video del gemello e brinda al suo ricordo, aggiungendo: «Frankie Martino, senza età». Non ho idea di come siano state girate le scene in compresenza tra Vince e Frankie, dato che entrambi sono interpretati da James Franco. Non so se sia stata la computer grafica su un attore cui è stato cambiato il volto (come per Armie Hammer in The Social Network) o semplicemente ci si è serviti di controfigure di spalle o riprese specchiate (come per Phoebe e Ursula in Friends). Tuttavia, deve essere stato strano per James Franco piangere per se stesso, in un certo senso.
C.C. sfregia Ashley
Nei primi episodi di The Deuce, ci sono varie scene significative che ci aiutano nella caratterizzazione dei personaggi. In una di queste, il protettore C.C. sfregia la prostituta Ashley con un rasoio sotto l’ascella. Da una porta con una piccola finestrella, Vince li vede, ma non fa nulla per lei. È terrorizzante e al tempo stesso la scena ci parla della malvagità di C.C. e della codardia di Vince.
Abby “tradisce” Vince
Abby è la compagna di Vince, ma lo tradisce a partire dalla seconda stagione. In realtà non si può parlare di vero tradimento, perché i due hanno un rapporto aperto, ma è comunque scioccante, perché fa capire quanto Vince sia rimasto uguale, mentre Abby sia cambiata, decidendo di andare con un altro uomo che non ha nulla del carisma e della passione che ha Vince. La scena è scioccante perché traduce il modo in cui i tempi cambiano: e quando i tempi cambiano c’è chi resta fedele a se stesso e chi invece va avanti.
Le femministe contro Candy
In una scena, Abby convince Candy a parlare del proprio lavoro di pornografa con un gruppo di femministe. Ed è scioccante perché nessuna di loro la ascolta: Candy è una donna e rifiutano la sua aneddotica perché non servirebbe alla causa. Eppure proprio Candy è la prova di come, una ad una ci si possa liberare dal patriarcato.
Vince rifiuta Lori
Nella sua discesa agli inferi personale, Lori torna a New York una prima volta nell’ultima stagione: si sente molto sola e cerca rifugio nei vecchi amici. Anche Vince si sente solo e i due finiscono per amoreggiare. Ma è il 1985: l’Hiv fa paura e Vince tira fuori un preservativo, anche se non si tratta di un rapporto completo ma di sesso orale. Lo spettatore è diviso: da un lato sappiamo cosa prova Lori e vorremmo attraversare lo schermo e abbracciarla, dirle che non ci spaventa la sua storia, dall’altro, con tutto ciò che sappiamo oggi, ha ragione Vince perché l’Hiv non fa sconti a nessuno, indipendentemente dalla propria presunta reputazione morale.