Va in onda da domani su Netflix la terza stagione, quella conclusiva, di Baby. Ecco un piccolo recap, ma come sempre a modo mio.
Baby non è una di quelle serie che amo. Per una ragione semplicissima. Sono molto fiduciosa nelle giovani generazioni, credo fermamente che cambieranno il mondo in meglio. Per cui quando vedo una raffigurazione negativa degli adulti di domani, sebbene sia ispirata a un reale fatto di cronaca, mi sento, nel migliore dei casi infastidita. Questo non significa che Baby non offra degli spunti interessanti, come un cast di attori che vanno da Max Tortora, Claudia Pandolfi, Thomas Trabacchi, Isabella Ferrari, Galatea Ranzi e Massimo Poggio. Tra i giovanissimi spiccano Benedetta Porcaroli, Alice Pagani con il suo look da lolita che strizza l’occhio a Valentina di Crepax e Mirko Trovato che, non ricordo chi, ai tempi della conferenza stampa di presentazione per Non c’è campo di Federico Moccia, qualcuno definì uno dei volti del futuro cinema italiano.
Le vicende cui Baby si ispira sono tristemente note: sono quelle giudiziarie delle prostitute minorenni residenti ai Parioli, uno dei più esclusivi quartieri di Roma. In Baby, i ragazzi che affollano i corridoi del liceo Collodi, che fa da teatro e da sfondo alla vita mattutina di questi giovanissimi, hanno le caratteristiche peggiori degli adulti: ricattano, mentono per raggiungere uno scopo egoistico per lo più, non hanno il coraggio delle proprie azioni e soprattutto dei propri sentimenti, emarginano il diverso e lo umiliano.
Chiara e Ludovica, le giovani minorenni che si prostituiscono nella serie, sono però dei personaggi positivi: le loro azioni sono motivate nella difesa degli altri. Le due adolescenti, pur inanellando litigi e silenzi tra loro, si guardano le spalle a vicenda, esistono l’una per l’altra e sono le vere eroine della serie. Non sono mai egoiste, si amano di un bene vero. Gli adulti sono invece il peggio del peggio, tra genitori assenti, chiusi nelle loro cerchie vip, e altri che cercano di soddisfare solo i loro bassi istinti. E risulta deludente anche chi sembra capire il disagio di Ludovica e Chiara, ma in realtà è trascinato in un turbine di nichilismo in cui i punti cardinali sono assenti.
La seconda stagione di Baby termina con un cliffhanger: sembra che tutto sommato le attività a luci rosse delle giovani Ludovica e Chiara stiano per emergere. Con tutto quello che comporterà a livello legale per gli adulti e dal punto di vista della reputazione per queste ragazze. Perché, come sempre accade in questi casi, sono sempre le donne a pagare anche in un discorso di sfruttamento della prostituzione.