Oggi è il compleanno di Bill Murray, uno dei miei attori preferiti, ma soprattutto un grande, grandissimo del cinema.

Bill Murray è uno di quegli attori così iconici, da aver interpretato se stesso in almeno due film, e cioè Benvenuti a Zombieland e Coffee and Cigarettes (se ce ne sono altri che vi vengono in mente, potete scriverceli tra i commenti sulla nostra pagina Facebook). Ha fatto una lunga gavetta per diventare quello che è agli occhi del grande pubblico: in questa gavetta si annoverano ruoli corali, ma anche qualche parte da comprimario, come in Tootsie in cui interpreta il migliore amico del protagonista Dustin Hoffman. Comunque, mi sono chiesta se, soprattutto tra i giovani, ci siano persone che ancora non conoscono questo attore straordinario. Così ho scelto quattro pellicole, quattro punti fermi della sua carriera, che sono imprescindibili per ogni aspirante cinefilo. Eccoli qui.

Ghostbusters
È del 1984, il primo di una saga che annovera anche un remake declinato al femminile, in cui Murray ha interpretato un cameo. Qui Murray interpreta il dottor Peter Venkman, bizzarro e ginecomaniaco scienziato che compone il quartetto degli Acchiappafantasmi. Il ruolo però non era destinato a lui, bensì all’amico John Belushi che però scomparve prima di interpretarlo. Murray, che aveva già lavorato con il regista Harold Ramis nello stracult demenziale Palla da golf, accettò e contribuì al successo di questa pellicola indimenticabile. Di Ghostbuster si parla diffusamente in un episodio della serie I film della nostra infanzia, disponibile in streaming nel catalogo Netflix.

Ricomincio da capo
Del 1993, anche questo film è stato diretto da Harold Ramis. Parla di un giornalista cinico e ambizioso che si ritrova a vivere di continuo lo stesso giorno, finché non comprende come forse può cambiare le cose. È una metafora sull’intensità delle nostre vite e su ciò che crediamo sia realmente importante.

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Lost in Translation
È un film di Sofia Coppola del 2003, che parla di un incontro particolare tra due americani in Giappone. Lui è Murray, lei è Scarlett Johansson. Si tratta di una pellicola intensa, romantica e molto emozionante. E misteriosa, perché nessuno a parte i due attori e la regia conosce quale frase improvvisata Murray sussurri all’orecchio della collega nella scena finale. O almeno, questa era la verità fino al 2006, quando Coppola chiese ai Radio Dept di utilizzare tre loro brani per la colonna sonora di Marie Antoinette: la band aggiunse alla regista la condizione di conoscere il contenuto della frase pronunciata da Murray.

Le avventure acquatiche di Steve Zissou
Bill Murray è uno degli attori feticcio di Wes Anderson, per cui scegliere un film in particolare in cui l’attore brilla è molto complesso, tanto più che le pellicole in questione sono per lo più corali. Nel ruolo di Steve Zissou però Murray è il protagonista di una commedia incredibile e dai dialoghi quasi nonsense. Non vi racconto di più perché rivelare qualunque dettaglio in questo film è spoiler, dato che la sorpresa è tutto.  

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