La gloriosa battaglia delle Termopili, in cui 300 guerrieri spartani tennero testa a un milione di persiani, è celebrata in 300, film di Zack Snyder.
di Paolo Merenda
300 è un film tratto da un fumetto a sua volta tratto da un film. Senza contare il fumetto tratto da questo film. Non ci state capendo niente? Sarà meglio fare ordine, prima di addentrarci nelle vicende narrate da 300.
La battaglia delle Termopili (480 a.C.) è un evento storico su cui il poeta Simonide (556-468 a.C.) scrisse un intenso componimento arrivato fino a noi. Uno dei versi difatti recita «Un tal sudario né ruggine né il tempo mangiatutto oscurerà», celebrando la grandezza dei 300 uomini che riuscirono a tener testa a un milione di soldati avversari, in questo caso persiani. Numerosi i tributi realizzati nel corso degli anni, ma degno di nota è il film L’eroe di Sparta, del 1962. Da questo film di Rudolph Maté, Frank Miller ha preso grosso spunto per il fumetto 300 (simile in realtà al titolo originale de L’eroe di Sparta, ovvero The 300 Spartans). Il contributo alla causa di Frank Miller, considerato non a torto uno dei fumettisti più influenti dell’epoca moderna, è del 1999. Andando avanti arriviamo appunto al 2007, quando viene realizzato il film omonimo. Nello stesso anno, Leo Ortolani ha dato alle stampe un albo a fumetti, 299+1, che per ora è il più recente, tra le opere di qualità sull’argomento.
Tornando dunque alla pellicola 300, la trama di base viene studiata a scuola (anche se la narrazione è, nel complesso, abbastanza fantasiosa), quindi en passant basta dire che 300 tra i migliori guerrieri greci, capitanati da re Leonida, si chiusero in una gola, le Termopili, per contrastare l’inesorabile avanzata delle truppe persiane, ben più numerose. La sorte degli spartani era già segnata in partenza, quindi, ma seppero tener testa per tre giorni a tutti gli attacchi, prima di perire solo attraverso frecce scagliate da grande distanza. Per fare un paragone moderno, sarebbe come se per prendere possesso di una città venissero mandate orde di soldati via terra, ma inutilmente, fin quando gli assalitori decidessero di radere al suolo la città stessa con bombe lanciate dall’alto, perché è l’unico modo efficace.
Ma cosa rende questo film uno dei più apprezzati sull’argomento? Il modo in cui è girato, innanzitutto: bella la scelta, con gli sfondi aggiunti in computer grafica, sfondi presi dal fumetto di Frank Miller stesso. La tecnica era stata già usata nel film Sin City, diretto da Robert Rodriguez, Quentin Tarantino e, appunto, Frank Miller. Anche sugli scontri ci sono state ottime scelte da parte del regista, in alcuni tratti ricorda il modo in cui tutto si svolge nei videogiochi. Non è un limite, ma un punto di forza, perché gli scontri corpo a corpo sembrano quasi interattivi, come se il pubblico potesse intervenire usando una manopola e qualche pulsante. La storia, con cui è già molto facile empatizzare, prende quindi un’impronta personale che cambia in base a chi sta ammirando lo spettacolo.
La scelta del cast vede nomi di primo livello, e con produzioni di spessore in carriera: si parte da re Leonida, interpretato da Gerard Butler, poi David Wenham, Rodrigo Santoro, Lena Headey, Dominic West, Michael Fassbender. Merita una nota a parte il regista Zack Snyder: dopo 300, si è pian piano appassionato a mettere su pellicola storie precedentemente a fumetti, tanto da entrare nelle grazie della Dc Comics, con cui ha realizzato più di un film e ne ha prodotti altri ancora. L’uomo d’acciaio, Justice League, Suicide Squad, Wonder Woman, Aquaman, sono solo alcuni dei titoli che portano la sua firma. In ognuno di essi, la commistione fumetto-film è ben sviluppata, segno che Snyder è un grande conoscitore di entrambi i mondi.