Ben apprezzato da critica e pubblico, il film Interstellar di Christopher Nolan dà un interessante contributo sulla teoria dei viaggi nel tempo.

di Paolo Merenda

Come ha detto Andrea Baccassino nel suo podcast sui viaggi nel tempo nel cinema, e che potrete trovare a questo link sul nostro sito ci sono due modi per trattare il tema: il protagonista va nel passato per far variare un evento futuro e ci riesce, oppure scopre di essere lui stesso la causa dell’evento che vuole cambiare. Ci sarebbe una terza via, ovvero che il suo viaggio diventa infruttuoso perché all’ultimo momento lascia scorrere le cose come sono sempre andate pur avendo la facoltà di cambiarle, ma Interstellar appartiene alla categoria di chi scopre di essere la causa dell’evento.

La trama di Interstellar prende il via da un mondo postapocalittico, nel quale la Terra sta diventando velocemente inabitabile. Joseph Cooper (Matthew McConaughey) vive con la figlia piccola, Murphy (Mackenzie Foy da bambina, Jessica Chastain da adulta ed Ellen Burstyn da anziana) in una fattoria. La bimba nota strane presenze nella sua stanza, con dei libri che si muovono e cadono dagli scaffali, tanto da credere alla presenza di un fantasma. In seguito a una tempesta di sabbia, il padre della piccola capisce che la caduta dei libri non è casuale, ma crea un codice Morse. Seguendo le coordinate ricavate dal codice, i due arrivano in un centro segreto della Nasa, e Joseph Cooper viene scelto come astronauta perché sembra che un’entità superiore gli abbia voluto far avere le coordinate del luogo segreto. La sua missione sarà cercare un nuovo pianeta abitabile in base a una precedente missione e ai dati che sono stati ricavati.

Il viaggio, per lui e i compagni, si rivela irto di ostacoli, con il tempo che per loro scorre più lentamente data la natura dei pianeti e dei posti che visitano. Quasi alla fine Cooper si sacrifica lanciandosi in un buco nero, ma incredibilmente non muore, piuttosto entra in una struttura teorizzata da decenni dai fisici, un ipercubo, e si ritrova tutt’attorno la stanza della figlia, Murphy, in un tempo indefinito: può vederla sia bambina che adulta, in pratica in tutti i momenti in cui lei è stata nella sua stanza, con la figlia che non avendo mai cambiato casa dà ampia manovra al padre per seguirla e cercare di comunicare con lei. Il padre era il fantasma, e lui dà le coordinate di nuovo alla figlia, per ricominciare il giro.

Annunci

Quello che non vede è una Murphy ormai molto matura, la quale ha lavorato sulla possibilità di spostare gli umani su un nuovo pianeta. E da qui, da Joseph Cooper ancora per poco bloccato nell’ipercubo, inizia il finale se possibile ancora più pieno di colpi di scena.

Colpi di scena come sempre per il cervellotico Christopher Nolan, che nell’occasione lavora su una sceneggiatura scritta a quattro mani con il fratello Jonathan Nolan. Tra la cura della trama e la presenza nel cast, oltre ai già citati, di Anne Hathaway, Michael Caine, John Lithgow, Matt Damon e molti altri, sembra fin da subito destinato a grandi risultati. Infatti riesce a vincere un premio Oscar e ricevere altre quattro candidature, oltre a farla da padrone ai Saturn Awards, dove vince 6 statuette nel 2015.

Una nota particolare riguarda la scelta di far partecipare un fisico teorico del Caltech, Kip Thorne, come consulente oltre che come produttore esecutivo. L’obiettivo, raggiunto, è non discostarsi dalle scoperte scientifiche per dar vita a una sceneggiatura quanto più fedele alla realtà. Non oso immaginare gli scontri continui per adattare la trama di fantasia a quanto è stato trasposto sul grande schermo, ma alla fine il connubio è stato vincente, e dopo aver ricevuto i complimenti degli addetti al settore, su RottenTomatoes è a quota 72% del gradimento tra i critici e ben 86% tra il pubblico. Non male, anzi decisamente notevole, e da guardare anche per le vicende familiari del protagonista condannato a una lunga distanza dalla figlia, all’inizio piccola. È questo il particolare che rende umano il viaggio fra i pianeti del protagonista, è la ciliegina sulla torta. La pellicola è disponibile nel catalogo Netflix.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: