Abbiamo visto il finale di Suburra – La serie e vi raccontiamo come finisce. Per cui se ancora non avete completato la visione, meglio non continuare a leggere perché abbondano gli spoiler.
Con mio grande rammarico, è finito Suburra – La serie. La terza e ultima stagione è stata rilasciata lo scorso 30 ottobre e io sono riuscita a vederla tutta d’un fiato, tanto più che si tratta “solo” di sei puntate (lo scrivo tra virgolette perché è comunque tanta roba). Una delle cose positive è che questo telefilm sia giunto a scadenza naturale – anche se sospetto che 6 puntate e non 8/9 siano state motivate da problemi di produzione relativi al Covid-19, ma è solo una mia ipotesi. La serie Suburra è in tre stagioni perché era nata per celebrare la profana trinità, costituita da Stato, Chiesa e criminalità.
Partiamo dal presupposto che, avendo visto il film, mi aspettavo delle cose. Una delle cose che mi aspettavo è che i protagonisti che muoiono nel film arrivassero in vita alla fine della terza stagione. Perché in effetti Suburra – La serie, che è ambientata nel 2008, è un prequel del film Suburra, che invece è ambientato nel 2011. Pensavo inoltre che il finale di serie ci spiegasse come mai nel film Aureliano e Spadino non sono affatto amici, mentre nel telefilm sono legatissimi.
E allora cosa succede nel finale? Nel trailer si vede bene che c’è un cadavere. Non può essere né Aureliano né Spadino, perché il corpo sembra quello di un vecchio, che in effetti è Samurai, che viene ucciso in un agguato da Aureliano e Spadino, che hanno rapito la moglie e i figli di Cinaglia. Morto Samurai, Cinaglia resta in effetti (com’era stato in passato alle elezioni comunali) l’ago della bilancia, e viene corteggiato da Manfredi, riemerso dal coma e sempre più malvagio e pronto a vendicarsi contro il fratello. Questa è una cosa interessante: il personaggio di Manfredi era fortemente abietto nel film, ma qui si arriva a nuovi livelli di abiezione.
Succedono moltissime cose dopo la morte di Samurai – compreso Cinaglia che uccide la moglie, dopo aver scoperto che ha intenzione di denunciarlo. Aureliano e Spadino sono lanciatissimi, anche se dei piccoli ostacoli rallentano la loro corsa per diventare i Re di Roma: si tratta di ostacoli punteggiati da Manfredi e i suoi, in particolare quell’odioso cugino abruzzese. Intanto i rapporti tra Spadino e Angelica si incrinano: lei perde la bambina che portava in grembo, nel corso di un inseguimento in cui Aureliano cerca di uccidere Manfredi, ma non ci riesce. In un rush finale, Spadino viene tradito dal padre di Angelica e Aureliano cerca di salvare l’amico, ma decide di sacrificarsi per lui. Il corpo di Aureliano viene disperso in mare, come accadeva in fondo nel film, anche se a dirgli addio, in quel caso, era la sua compagna, Viola, la final girl – passatemi il termine, anche se è tipico degli horror – della pellicola.
Spadino decide così di abbandonare tutto e lasciare Angelica libera di vivere e di amare un ragazzo che possa volerle bene in un modo più convenzionale. Cinaglia ottiene il potere grazie ai faldoni dei segreti di Laura, stretta collaboratrice di Samurai che viene uccisa. Nelle ultime scene, Cinaglia è alla pompa di benzina che era di proprietà di Samurai, seduto al tavolo con un esponente della mafia siciliana. È ormai diventato l’erede di Samurai e la storia della Città Eterna è pronta a ricominciare.
Quello che mi ha colpita di Suburra – La serie è la capacità di suscitare emozioni ben più forti di quelle del film. Nella pellicola si avverte un grave fastidio nelle scene in cui il personaggio di Elio Germano ha a che fare con Manfredi, mentre per quanto riguarda la serie, ci è accaduta una cosa un po’ particolare: ci siamo affezionati a dei personaggi. Se nel film spiccava Aureliano/Numero 8/l’ultimo degli Adami, stavolta Aureliano è co-protagonista, perché Spadino gli ruba spesso e volentieri la scena. Spadino è divertente e istrionico: ci fa sorridere ma al tempo stesso ci spiace che debba nascondere la propria omosessualità all’interno della comunità sinti. E arriviamo ad amare l’amicizia tra Angelica (di cui adoriamo gli outfit) con Nadia: l’affetto tra le due ragazze frantuma qualunque barriera e ci piace pensare che saranno amiche per il resto della vita, anche quella che non guardiamo dallo schermo di Netflix.