The Help è un film commovente e poetico sulla condizione degli afroamericani in Mississippi prima della messa al bando delle Jim Crow Laws. Ma è solo il primo da vedere.
«Dov’è la sezione Jim Crow
su questa giostra,
signore, perché voglio salirci?
Già al Sud da dove vengo
bianchi e persone di colore
non si possono sedere fianco a fianco.
Già al Sud sul treno
c’è un vagone Jim Crow.
Sull’autobus sediamo in fondo –
ma non c’è un fondo
su una giostra.
Dov’è il cavalluccio
per un bambino nero?»
Langston Hughes
Quando ero in seconda media, la mia insegnante di inglese ci insegnò questa poesia in lingua originale, che ora ho tradotto probabilmente in maniera abbastanza approssimativa, ma spero di aver reso l’idea: la ricordo con molto affetto, la poesia e la mia insegnante. È stato il mio primo incontro con la tematica dei diritti umani in letteratura. E proprio in quegli anni mi accostai al tema anche attraverso la mia passione cinefila, prima con Fa’ la cosa giusta e poi via via con altri film di Spike Lee.
Ci sono pellicole che meglio di altre trattano l’argomento dei diritti umani e probabilmente The Help non è tra queste, anche se presenta delle punte di notevole interesse. Innanzi tutto è probabilmente il primo film sul tema che è stato incentrato sulle donne afroamericane e non sugli uomini. Il grande difetto è che lo sguardo, il punto di vista di quest’opera è un po’ paternalistico, perché è quello di una bianca che cerca di aiutare alcune cameriere afroamericane in sevizio nelle case delle sue amiche ricche.
A parte questo, The Help è fortemente emozionante, come accade a tutti quei film che mescolano registri differenti e che quindi vanno dalla tensione drammatica dall’ironia. La storia parla di una giovane, Eugenia, che tornata a Jefferson dopo l’università, scopre che la cameriera che l’ha cresciuta non è più in servizio in casa sua, ma non sa cosa sia accaduto. Intanto, riesce a ottenere un lavoro in un giornale: deve tenere una rubrica sull’economia domestica e si fa aiutare da Aibileen, la cameriera di un’amica. Ben presto Eugenia matura l’idea di raccogliere i punti di vista delle cameriere del circondario in un libro. Intorno a lei si muovono i personaggi più vari dalla perfida, razzista ed elitaria Hilly alla sagace e forte Minnie. Nel cast Emma Stone, Viola Davis, Octavia Spencer, Jessica Chastain, Bryce Dallas Howard, Allison Janney e Sissy Spacek.
Probabilmente il grande merito della pellicola è proprio nel modo in cui sono stati tratteggiati i personaggi e le scelte nel casting. Sono pochi i personaggi che mescolano sentimenti contrastanti e nei quali c’è un vero e proprio sviluppo per cui lo spettatore si ritrova a cambiare idea in corsa: quasi tutti i personaggi sono infatti o completamente positivi o completamente negativi, gli uni in opposizione con gli altri. E i personaggi negativi sono rappresentati nella loro totalità da attori bianchi.
L’altro merito di questo film è nel fatto che Davis e Spencer sono state successivamente interpreti di pellicole fortemente impegnate sia sul piano dei diritti umani che del femminismo. Quindi in un certo senso l’opera di sensibilizzazione dello spettatore su questi temi prosegue e non si è arenata, talvolta con esiti meno paternalistici di The Help.
Che però io consiglio comunque di vedere. Se volete un primo approccio sentimentale all’argomento, questo è sicuramente il film che fa per voi. The Help è molto attuale perché pone una diversificazione della società in cui c’è un noi e un loro. C’è sempre un noi e un loro, perché la società è su più piani dicotomica e segregante. Ma è anche ciò che ci allontana dal nostro essere umani. In fondo, come diceva Luciano De Crescenzo,
si è sempre meridionali di qualcuno.
Sulla nostra fanpage Facebook mostreremo 10 film da vedere sul tema dei diritti umani.