Kevin Smith ha avviato negli ultimi anni il primo dei reboot in programma nella sua carriera: ma Jay & Silent Bob è a suo modo un’opera originale.

Jason Mews, che interpreta Jay, è anche nel mondo reale il compagno etero («eterno life mate») di Kevin Smith, che nel proprio ViewAskew Universe è Silent Bob. La vulgata sul primo racconta come abbia cercando di superare una dipendenza da stupefacenti: il secondo gli promise che, se avesse sconfitto la dipendenza, ci sarebbe stato un Clerks II. Il rapporto tra Mews e Smith è, in altre parole, un’amicizia quasi leggendaria.

E quando finalmente sono riuscita a vedere Jay & Silent Bob reboot ho pensato: Smith l’ha scritto pensando al suo amico. Vi spiego perché in breve. La trama racconta di Jay e Silent Bob, che vengono buggerati da un avvocato hollywoodiano (Justin Long), affinché perdano i diritti del proprio nome in vista del reboot di Bluntman & Cronic – personaggi dei fumetti nati dalla penna di Holden McNeil (Ben Affleck) e ispirati proprio a Jay & Silent Bob. Questi ultimi avevano già cercato di fermare il primo film, che invece è diventato intanto un classico del cinema: così ora ci devono riprovare ma non senza aver reclutato Millennium Faulken (Harley Quinn Smith), la figlia che Jay ha avuto senza saperlo, interpretata dalla vera figlia del regista, e dalla sua amica “silenziosa” perché muta, proprio come il personaggio di Bob. 

Naturalmente, i nostri eroi dovranno affrontare varie peripezie, come nel loro stile, e ci sarà naturalmente un sacco di marijuana nella trama. Inoltre sul finale si scoprirà perché Dante del Quick Stop ogni giorno trovi le serrature tappate con un chewing-gum.

Nel cast ci sono tutti i principali attori che abbiano mai lavorato nel ViewAskew Universe, con l’eccezione di Jeff Anderson (che nella fiction è Randal Graves), che si è ritirato in una sorta di eremo, ma che pare tornerà a recitare se dovesse andare in porto Clerks III. Ci sono quindi Mewes e Smith, Shannon Elizabeth (Justice, la ex di Jay), Brian O’Halloran (Dante oggi, ieri e anche Grant Hicks), Jason Lee (Brodie, cioè il «ratto da centro commerciale» per eccellenza), Joey Lauren Adams (Alyssa, la fumettista ex di Holden), Jennifer Schwalbach (la vera moglie del regista), Matt Damon (l’angelo vendicatore Loki), Rosario Dawson (che però diventa Reggie e quindi cambia personaggio) e molti altri tra cui Adam Brody, Joe Manganiello, Craig Robinson, Chris Hemsworth, Jason Biggs, James van der Beek, questi ultimi tre nel ruolo di loro stessi e Stan Lee nella zeppa finale.

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Ma di cosa parla davvero Jay & Silent Bob reboot? Parla di come la vita di Mews e Smith sia cambiata nel frattempo, cioè nei 13 anni che separano Clerks II da Jay & Silent Bob reboot. Si fa infatti riferimento a una serie di cose accadute nella vita reale, cioè a Smith che è stato una volta interdetto dal volo a causa dell’obesità che una compagnia aerea considerava un problema, al fatto che sia diventato vegano, e a Mews che è diventato papà. Tra l’altro sua figlia Logan Lee, al tempo delle riprese 4 anni, interpreta nel film Amy, la figlioletta che Holden ha avuto con Alyssa e la sua compagna in una relazione di co-genitorialità.

È proprio la genitorialità che è quindi al centro della storia. Kevin Smith ci ha raccontato con Clerks il precariato lavorativo della giovinezza, la spensieratezza di tradimenti e di amori che passano, ci ha detto quanto sessismo ed eteronormatività possano fare danni in un rapporto sentimentale con In cerca di Amy, quanto ci si debba impegnare in amore con Generazione X, e quanto la fede sia più importante di un credo in Dogma. Stavolta si concentra sui suoi personaggi che sono diventati definitivamente adulti – in Clerks II li avevamo visti alle prese con gli ultimi scampoli di una vita sregolata – e ci dice qualcosa di davvero tenero: diventare genitore è la cosa più bella del mondo.

Naturalmente questo è il suo punto di vista. Non tutti anelano a essere genitori. Ma in ogni caso a Smith e Mews è accaduto nella vita reale di avere una figlia a testa e di pensare a loro come il più grande capolavoro di tutta la loro esistenza. E se continuano a regalarci queste perle possiamo anche essere d’accordo con loro almeno per la durata del film.

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