Non sempre RottenTomatoes può essere una bussola per noi cinefili: il caso di David Lynch è assolutamente emblematico.

Parlare di David Lynch non significa parlare di cinema, ma parlare di arte a 360 gradi. Nei suoi film c’è anche arte figurativa (sua e di altri), musica, fotografia, letteratura. Nel giorno del suo compleanno, ho pensato di parlare delle sue opere menzionate da RottenTomatoes, che raccoglie il riscontro di critica e pubblico sulle opere cinematografiche e televisive. Non ho potuto includerle tutte: mancano completamente sul portale, per esempio, il corpus dei cortometraggi di Lynch, compresa la serie Rabbits.

Abbiamo scelto di analizzare queste opere dal punto di vista della critica, anche se vi dico da subito che mi trovo in disaccordo con molti giudizi. Ci sono anche due opere non classificate. RottenTomatoes non è una bibbia, per cui talvolta non tutti i giudizi della critica vengano riportati, tanto più che le due opere non classificate non credo che lascino grande spazio all’interpretazione – una in particolare. 

The Elephant Man NC
È il film che piace a tutti, secondo alcuni è un Lynch anomalo (ma anche no). È la trasposizione della storia vera di Joseph Merrick che, sottratto alle barbarie di un circo itinerante, trova un medico che, con la sua gentilezza, riesce a mostrare agli altri la bellezza interiore dell’“uomo elefante”. Si tratta di una pellicola intensa che mette d’accordo tutti, pur parlando comunque di sogni e incubi: per Merrick il sogno è una vita normale in cui potersi addormentare supino, l’incubo è l’orrore cui il bullismo degli altri lo sottopone ogni giorno.

Twin Peaks: The Missing Pieces NC
Non è un film compiuto, ma le scene tagliate da Fuoco cammina con me. Per quello che mi riguarda sono i pezzi mancanti del mio cuore. L’ho scritto altrove, sempre qui, ma quando uscì Fuoco cammina con me non mi piacque molto, lo apprezzai sulla lunga distanza. Quando ho visto queste scene mancanti, ho capito perché: tutta l’ironia, l’intelligenza, il cuore di Lynch, il sogno oltre l’incubo erano finiti nelle scene tagliate. Come direbbe Alex DeLarge: «Delitto! Delitto! Delitto!».

Dune 51%
Alla critica Dune non è piaciuto. E neppure a moltissimi fan. Invece io credo che sia una visione necessaria. Nonostante Lynch non sia stato completamente libero di realizzare la sua opera dal punto di vista creativo, il risultato è comunque interessante e si inserisce all’interno di un puzzle. Se guardiamo bene Dune, possiamo notare quegli accenni alla filmografia successiva di Lynch: il doppio (Paul Atreides è anche il Kwisatz Haderach), sul set Lynch ed Everett McGill parlarono a lungo di  automobili (e quindi Lynch pensò a lui come il meccanico Ed di Twin Peaks), la forza delle donne (che sarebbero state poi il cuore del mondo, la loro vendetta, la follia).

Strade perdute 61%
Qui invece non mi trovo per niente d’accordo. Strade perdute è uno dei picchi dell’arte di Lynch. È struggente ed è poetico, mistico e misterioso, spaventoso e rassicurante. In una storia fatta di corsi e ricorsi, di femminicidio e fuga psicogena, il doppio diventa per la primissima volta nel cinema di Lynch una metafora della stessa esistenza. Come in quella canzone dei Cure, Primary, che però non è inclusa nella colonna sonora, ma non è improbabile che potrebbe essere stata una fonte di ispirazione, come molti altri brani in tutta la carriera di Lynch (leggasi alla voce Dream a Little Dream of Me).

Più andiamo avanti
più diventano vecchi
Più sappiamo
meno mostriamo
La primissima volta che ho visto il tuo viso
ho pensato a una canzone e in fretta il brano è cambiato
La primissima volta che toccai la tua pelle
pensai a una storia e corsi troppo presto per raggiungere la fine

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Fuoco cammina con me 64%
Non sappiamo esattamente cosa abbia generato questi giudizi negativi. Il film, a oggi, dopo quasi 20 anni, è ancor più affascinante della prima visione. Forse avrà contribuito quella terza stagione della serie che ha unito i puntini lasciati in sospensione. Forse è solo un film che si può amare, come ho fatto io, sulla lunga distanza.

Cuore selvaggio 67%
Per me è uno dei capolavori di David Lynch. Basato sull’omonimo romanzo di Barry Gifford, che poi sarebbe stato co-sceneggiatore di Strade perdute, Lynch ci ha raccontato una fantastica storia romeo-giuliettesca, quella di un osteggiato amore alla pari. Che però non terminava nella maniera tragica in cui finiva il romanzo: Lynch ha scelto infatti di accogliere parzialmente il contenuto di Storie selvagge, il sequel in cui Gifford sviscerava altre storyline contenute nel primo romanzo (come quella di Perdita Durango), da cui Alex de la Iglesia avrebbe poi tratto il suo film.

Inland Empire 72%
È probabilmente l’opera a più alto contenuto onirico di Lynch, la più inquietante e… la più lunga. La prima visione non è facile, ma mano a mano ci si comincia ad appassionare. Vorrei dirvi che ci si comincia ad appassionare alla storia di Nikki, ma in realtà questo è l’ultimo film sul doppio realizzato da Lynch. Ma non è detto che ce ne saranno altri.

Twin Peaks stagione II 78%
Probabilmente qui pesano (ma non troppo) tutte le storyline da soap opera che furono incluse nella serie, come la pericolosa liaison di James Hurley fuori città, il piccolo Nicky, Windom Earle travestito da Log Lady e Audrey che si innamora di John Justice Wheeler. Per fortuna c’è la conta degli spermatozoi di Andy che risolleva tutto, nonché l’ultima puntata all’interno della Loggia Nera.

Mulholland Drive 83%
Secondo la Bbc è il miglior film del XXI secolo. E probabilmente ha ragione. Ancora un altro film sul doppio per Lynch, che però stavolta ci racconta una storia grottesca e romantica, terrorizzante e folle. Lo spettatore non può che seguirlo incantato, scena dopo scena, riuscendo solo a empatizzare con la protagonista, nonostante tutto.

Eraserhead 90%
È un mondo a-normale quello di Eraserhead. Una pettinatura che vince la forza di gravità, una donna dal volto deforme che canta in un piccolo teatro, polli arrosto che vivono di vita propria e una strana creatura con una misteriosa malattia. È un’opera d’arte da osservare in religioso silenzio e il fatto che non sia mai stata doppiata in italiano è un plus, non una mancanza.

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Twin Peaks stagione I 93%
Lynch ha cambiato la televisione internazionale alla fine degli anni ’90. La prima stagione di Twin Peaks, sebbene con qualche limatura dovuta alla situazione produttiva, è un piccolo capolavoro che non sembra essere invecchiato di un giorno. Tanto che ancora oggi lo vediamo e lo troviamo un’opera rispettosa, avvincente e meravigliosa.

Velluto blu 94%
È stato sicuramente il film con cui Lynch ha confermato il suo talento, già apprezzato per The Elephant Man, al grande pubblico. Quella di Velluto blu è una storia che ha fatto la storia, una narrazione significativa con un’estetica impossibile da replicare. Il salotto di Ben Soave che canta In Dreams è qualcosa che resta impresso nel cervello.

Twin Peaks stagione III 94%
Nel 2017, Lynch ha cambiato per la seconda volta la tv internazionale. E l’ha fatto con quella che probabilmente è la sua opera compiuta e migliore: una serie che in realtà un film di 18 ore. È difficile spiegarvi l’emozione che ogni singolo episodio ha rappresentato per me. Mi è sembrato di tornare a casa, una casa tetra di un universo parallelo, in cui gli uccelli cantano un grazioso motivo e c’è sempre tanta musica nell’aria.

Una storia vera 95%
Devo essere sincera? (Sì, ok, non mi flagellate). Non l’ho mai visto. Ma non è bello quando ci resta ancora qualcosa di importante da fare nella vita?

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