Sì, lo sappiamo, esistono moltissimi libri che sono fondamentali per conoscere i diversi aspetti dello sterminio nazista. Noi però ne abbiamo scelti solo tre.

L’Olocausto è un argomento che è stato enormemente sviscerato in questi decenni, in moltissime opere creative. Si va da documentari come la miniserie Bbc Auschwitz: nascita, storia e segreti di un incubo, a tantissimi film, opere di arte figurativa, canzoni scritte da artisti del calibro di Bob Dylan o Leonard Cohen, fino naturalmente a molti libri. Tra i più celebri ci sono sicuramente Il diario di Anna Frank e Se questo è un uomo di Primo Levi (ma anche altri dello stesso autore). 

Abbiamo deciso di scegliere, in occasione del Giorno della Memoria, tre libri che parlano dell’orrore dei campi di concentramento in modo molto diverso.

Il primo è ultrafamoso: ci riferiamo a Maus di Art Spiegelman (Einaudi), una graphic novel che utilizza l’escamotage narrativo del ritrarre le persone come fossero animali. In questa narrazione, gli ebrei sono topi (come in effetti la propaganda di Goebbels li definiva), i nazisti, di contro, sono gatti e così via. Spiegelman racconta la storia vera di suo padre, che fu deportato in un campo di concentramento: viene narrata dalla bocca dell’anziano, che ripercorre gli orrori e ciò che ha imparato, talvolta con il cinismo tipico di chi appartiene a una generazione così lontana dalla nostra. Una tavola che mi colpì molto fu l’uccisione dei piccoli ebrei che piangevano nel campo, e che morivano con la testa fracassata contro il muro dai nazisti. È particolarmente crudo e forse non è consigliato a un pubblico troppo giovane. Diciamo dai 12 anni in su (ma poi dipende dal tipo di letture che un ragazzo o una ragazza già fanno).

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Il secondo libro di cui voglio parlarvi è Triangolo Rosa di Jean Le Bitoux. Ci sono arrivata per caso: la scorsa estate c’era una promozione dell’e-book sui social e ho conosciuto questo libro, ma poi me lo sono cercato cartaceo nella mia libreria indipendente preferito (mi spiace solo di aver ordinato cartaceo anche la biografia di Giò Stajano, purtroppo esaurita). Triangolo Rosa, edito da Manni riporta il sottotitolo La memoria rimossa delle persecuzioni omosessuali e racconta come leggi e deportazioni abbiano cercato di cancellare i gay dalla Germania. Ma anche come la Storia non abbia raccontato quasi queste vicende, quelle dell’omocausto, un olocausto dimenticato di chi veniva perseguitato a causa del proprio orientamento sessuale. Il libro contiene una nota di Giovanni Dall’Orto e la prefazione di Nichi Vendola.

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Arriviamo all’ultima pubblicazione che ho scelto per il Giorno della Memoria. Purtroppo non troverete questo libro in vendita, ma se siete fortunati potete contare forse nel prestito interbibliotecario. L’ultimo libro scelto è una silloge di poesie dialettali che si intitola Ponnuleḋḋe. Le liriche furono composte da Nestore Bandello, avvocato della provincia di Lecce che fu deportato nel campo di concentramento di Wietzendorf Bergen-Belsen. I componimenti sono diversi negli argomenti, ma ce ne son tre che furono scritti nel campo: Natale in Priggiunìa, Befana 1945 e Pasca 1945. La prima di queste tre è una delle mie preferite. Mi fa commuovere particolarmente la strofa che recita:

Quanti ricordi, cce rimpianti mari,
cce giurni tristi ste sciurnate belle;
me scàppene le lacrime miei cari,
Lu Cielu, osci, pe mmie, nu ttene stelle.   

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