Snoopy è un cane: noi lettori lo sappiamo, ma nell’universo dei Peanuts non tutti i personaggi lo sanno.
Charles M. Schulz ha creato con i Peanuts un universo perfetto. Un universo che è popolato di bambini e animali, in cui gli adulti sono confinati in uno spazio invisibile, in cui la loro voce è muta. I bambini e gli animali affrontano delle questioni filosofiche importantissime nei Peanuts: la vita e la morte, l’amore e l’amicizia, il successo, l’emarginazione, la società che non sempre è a misura di individuo o di collettività.
Tutto questo è narrato da disincantati personaggi: il protagonista indiscusso è Charlie Brown, bambino calvo che da sempre incarna il perdente. Intorno a lui si muovono tutti gli altri, a partire dal volitivo cane Snoopy, che spesso impone la sua personalità su Charlie – ma poi non sempre ce la fa ad averla vinta sul suo migliore amico, l’uccello Woodstock.
Charlie Brown sa che Snoopy è un cane. Lo sa sua sorella Sally, lo sa l’amico Linus Van Pelt. Ci sono personaggi però, come Piperita Patty e la sua amica Marcie, che credono che Snoopy sia un buffo bambino con un nasone, tanto che Patty è ospite nella sua cuccia nel periodo in cui i genitori sono fuori città. E crede che la cuccia sia la dependance della casa di Charlie Brown, per il quale nutre un bizzarro trasporto sentimentale.
Ma perché Patty non sa che Snoopy è un cane?
Le ipotesi possono essere molte. Patty non solo non possiede animali domestici come Charlie, ma soprattutto vive un rapporto con Snoopy che è completamente alla pari – non a caso il cane è talvolta molto romantico con lei, esattamente come capita con Lucy (ma con Lucy non so se con la sensibilità moderna possiamo parlare di molestie sessuali e #MeToo, ma immagino che possiamo anche dire a questo punto che Lucy fa stalking a Schroeder).
Il mondo di Peanuts è popolato dai bambini. Solo i bambini la comprendono, ma neppure troppo, per cui lei vive un rapporto con Snoopy che è d’amicizia esattamente come lo è con gli altri, con i dovuti distinguo. Il che, sempre con la sensibilità moderna, è molto interessante: Patty è probabilmente il primo personaggio dei fumetti (anche se esistono ipotesi ancor più ardite su Archie & co, come In cerca di Amy ci ha insegnato) che si è posto in un’ottica non eteronormativa.
Patty è una femminista ante-litteram, impegnata in attività che per l’epoca in cui è nata erano ritenute prettamente maschili, come gli sport di contatto. Si accompagna inoltre sempre da una donna, Marcie, la cui madre progetta autostrade, mentre il padre è una specie di casalingo. Patty e Marcie quindi sovvertono tutti gli stereotipi della società. Probabilmente si tratta di un processo involontario in Schulz, che ha voluto solo ritrarre la forza del mondo dei bambini, l’incomprensione e i pregiudizi che gli adulti nutrono verso di loro, che invece hanno già tutti gli strumenti per vivere in società.
Un altro elemento incredibilmente moderno è il fatto che Snoopy sia un animale d’affezione come lo intendiamo oggi: vive alla pari con i bambini, a partire da Charlie e Sally. È quindi un membro della famiglia.