Esattamente un anno fa, i primi concerti annullati per l’allarme coronavirus. Il 27 febbraio la musica dal vivo prova a rialzare la testa con Renzo Rubino e molti altri.

di Paolo Merenda

Il 27 febbraio del 2020 è stata una data di cui al tempo non è stata compresa la portata (negativa, purtroppo): quel giorno sono stati annullati i primi concerti, ad esempio quello di Francesca Michielin a Milano, per l’inizio della pandemia di Covid-19 che stiamo ancora vivendo. Da allora, oltre allo sport dilettantistico e giovanile, è stato “dimenticato” un altro settore, quello della musica dal vivo e dello spettacolo in generale (come il teatro), che dà lavoro a circa 30.000 persone tra operai specializzati, tecnici di luci, o suoni, e tutte le persone che girano intorno agli artisti sul palco. Giusto per avere un’idea, gli spettacoli dal vivo sono il primo settore per numero di presenze (7 milioni di persone in un anno), il secondo per numero di eventi organizzati (superati dai cinema) e secondo per introiti, di più solo lo sport per eccellenza, il calcio. E sottolineo sport perché l’approccio a una partita di serie A oppure al concerto di un grande artista è totalmente diversa, e coinvolge lavoratori diversi, che da allora sono fermi.

Nulla di ciò che è stato fatto da allora ha fatto ripartire in sicurezza il settore. Giustamente è impensabile mettere dieci-quindicimila ragazzi e ragazze sotto a un palco come fino al 2019, ma lo è anche azzerare ciò che è stato e lasciare senza lavoro tante persone dietro al palco. Il 28 gennaio, circa due mesi fa, 130 live club in tutt’Italia hanno così fatto partire L’ultimo concerto? con un grosso punto interrogativo messo sulle porte dei locali.

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Elio e le Storie Tese a Parma, i Lacuna Coil a Milano, i Subsonica a Torino sono solo alcuni degli artisti che infiammeranno una serata che si potrà seguire in streaming gratuito sul sito http://www.ultimoconcerto.it. La Puglia non sarà da meno, con i Sud Sound System e gli Après la classe a Modugno, Erica Mou a Taranto e Renzo Rubino a Corigliano d’Otranto, tra gli altri.

Proprio quest’ultimo è uno dei maggiori artisti in scena nella regione pugliese: c’è tanto da dire, oltre a essersi imposto al grande pubblico di tutte le età sul palco di Sanremo con una canzone dai grandi risvolti sociali, Il postino (Amami uomo), che nel 2013 vince il premio della critica intitolato a Mia Martini. Il successo è bissato nel 2014, quando al ritorno sul palco dell’Ariston vince il premio dell’orchestra come miglior arrangiamento. Nato nel 1988, Rubino firma musica d’autore dal 2011, quando pubblicò il primo ep Farfavole. Resta molto affascinante nei progetti collaterali, come le musiche scritte per alcuni spettacoli teatrali, ma il fiore all’occhiello è Porto Rubino, nato nel 2019 e uno dei pochi eventi di musica dal vivo replicato nell’estate 2020. Si tratta di quattro giorni in barca con concerti a tema e feste. Dopo il successo del 2019, l’edizione 2020 è anche diventata un docufilm per Sky arte. E ora Renzo Rubino ci riprova, a Corigliano d’Otranto, insieme a più di cento artisti su tutto il territorio dello stivale, per smuovere le coscienze su un tema delicato. Il suo ultimo singolo è Lasciami stare, uscito in questi giorni.

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