Una poesia sul tema dei quesiti che l’esistere ci pone davanti.

La complessità del rancore
delinea quel tempo di morire
che ho perduto.

Non ci sono abbastanza pagine,
mai.

O sono forse troppe.

Mi perdo tra brandelli di parole
che diventano sillabe
e poi suoni
indistinti.

Come annegare nel polistirolo.
Come pagare un debito per altri.
Come distruggere le caselle di un cruciverba
troppo difficile da spiegare.

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