Il caimano di Nanni Moretti è un film su Silvio Berlusconi, ma non solo, c’è molto altro e colpisce il cuore oltre che la mente.

Un matrimonio maoista. L’officiante è interpretato da Paolo Virzì, che si rivolge a una platea di comunisti di ogni età, con tanto di fazzoletto rosso al collo. Gli sposi di questo rito particolare sono invece interpretati da Margherita Buy e dal regista Paolo Sorrentino. Durante le nozze, la sposa infilza lo sposo con una bandiera e fugge via, scappando di fronte a una fintissima sparatoria, gettandosi attraverso una finestra. È Aidra, pericolosissima pasionaria di estrema destra che ricorre nei film prodotti da Bruno Bonomo, e questo è il finale di Cataratte.

Si tratta di un fake movie che introduce uno dei capolavori, forse il capolavoro di Nanni Moretti, ossia Il caimano. Se dovessi parlare sentimentalmente di questo film è sicuramente il mio preferito del regista romano. Anche perché oltre le chiavi di lettura più letterali e immediate, è una pellicola che parla di cinema.

Oltre al fatto che nel cast ci sono molti veri registi, dai succitati Virzì e Sorrentino, a Giuliano Montaldo e lo stesso Moretti, ma anche Matteo Garrone, Carlo Mazzacurati e altri. Bonomo, interpretato da Silvio Orlando, è un produttore in disgrazia. La sua vita va a pezzi, sia dal punto di vista personale che dal punto di vista professionale: non fa un film da 10 anni, ne vorrebbe girare uno su Cristoforo Colombo, ma si ritrova a lottare per la realizzazione di un biopic su Silvio Berlusconi.

Il personaggio di Bonomo, oltre a mostrarci la sua frustrazione e il suo bisogno di riscatto (che a volte suscitano anche indignazione e rabbia nello spettatore, che lo percepisce a tratti come violento), rappresenta il modo in cui il cinema italiano si è evoluto, eliminando una serie di filoni cinematografici, considerati di serie B, e come al tempo stesso non si riesca a girare più film politici e impegnati – tanto che viene citato, mal compreso dal personaggio che lo nomina, l’apporto di Gian Maria Volontè in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, sebbene la storia sembri alludere al modo in cui l’Italia in passato affrontò di petto una storia rivelatrice e allegorica sul presidente del Consiglio con Todo Modo.

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Di contro, per quanto riguarda il livello letterale, Il caimano parla della caduta di due uomini. Uno è Bonomo appunto, che cerca di girare questa pellicola e non riesce a svoltare neppure sul piano sentimentale: Bonomo avverte una grande solitudine, che poi riesce ad attenuare grazie al rapporto con i suoi due figli e con la regista e sceneggiatrice del suo film su Berlusconi, Teresa (interpretata da una sempre meravigliosa Jasmine Trinca), di cui si sembra iniziare a invaghirsi ma che scopre essere lesbica. L’altro uomo che “cade” è proprio Berlusconi, che in base alla sceneggiatura di Teresa finisce solo e condannato, da un tribunale e forse dalla Storia. Questo finale stupì tutti nel 2013, per via della condanna di Berlusconi nel processo Mediaset: ci fu chi suppose che Moretti fosse stato profetico, dato che Il caimano è del 2006, e a causa del fatto che il regista nel 2011 girò anche Habemus Papam, la storia di un pontefice che si dimette perché non si sentiva all’altezza, una trama che sempre nel 2013 venne ricordata da molti come altrettanto profetica per le dimissioni di Benedetto XVI.

Ma non è che Moretti sia un profeta, è semplicemente un intellettuale lungimirante, un uomo dalla rara intelligenza che ha la capacità onesta di fornire agli altri, in questo caso al suo pubblico, degli strumenti per comprendere davvero la realtà. Non a caso Moretti interpreta anche uno dei tre Berlusconi che si vedono in diverse scene (gli altri sono Elio De Capitani, semplicemente grandioso, e Michele Placido). Ed è quello più vero, più calzante, indipendentemente dalla dissomiglianza fisica: Moretti porta in scena la sicurezza e il sangue freddo di Berlusconi, nonché la fragilità della sua “house of cards”, il castello di carte costruito da tanti milioni, miliardi di vecchie lire italiane e una domanda senza risposta:

«Da dove vengono tutti questi soldi?»

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