Sono sempre stata piuttosto scettica su Amy Schumer, almeno finché non ho visto Un disastro di ragazza.
Un disastro di ragazza è il primo film con Amy Schumer che vedo. E da allora ne sono stata quasi ossessionata, tanto che l’ho rivisto più e più volte nel giro di un mese o poco più. Ve lo dico subito il perché: è stata una sorpresa e, al tempo stesso, ci ho rivisto alcune mie considerazioni sull’amore. L’amore per me è una cosa che va vissuta con ostinazione: quando una storia si fa seria subentra la paura. È abbastanza normale. Ma forse, se vogliamo bene all’altra persona, è giusto insistere e cercare di limare le incomprensioni per investire su ciò che si ha in comune, nel rispetto reciproco dei propri spazi. Poi c’è sempre il fatto che io amo molto i film leggeri che parlano di donne giornaliste, un po’ come 30 anni in un secondo, per esempio.
Ma Un disastro di ragazza è comunque un film di Judd Apatow. E questo significa che la commedia, a tratti volgare e un po’ trash, è solo il pretesto per parlare di cose importanti, che abbiano un risvolto sociale.
Amy, la protagonista di Un disastro di ragazza, è una giovane giornalista in una rivista maschile di costume. È brava, ma è anche molto cinica. Cambia un ragazzo a sera, mentre ha una relazione con Steven, un insignificante e stupido palestrato con tendenze omosessuali. La sua relazione naufraga, proprio mentre il giornale la manda a intervistare Aaron, un medico sportivo che ha inventato un’operazione innovativa. Amy detesta lo sport e gli sportivi, ma Aaron la conquista subito, perché è affascinante e divertente, anche se non lo è in senso convenzionale. Iniziano una storia d’amore, ma la storia personale di Amy, con la fine del rapporto tra i suoi genitori, incombe sempre su di lei e sul suo futuro di coppia: Amy è convinta che da un momento all’altro l’idillio finirà. E non vado oltre per evitare spoiler.
Al di là della galleria dei personaggi famosi coinvolti nel ruolo di loro stessi (LeBron James e Matthew Broderick in testa), e un cast artistico davvero fantastico (con Bill Hader, Brie Larson, Tilda Swinton, Daniel Radcliffe e Marisa Tomei, questi ultimi all’interno di un film dentro al film), c’è qualcosa che colpisce maggiormente l’immaginario dello spettatore. Molti si possono rivedere in questa storia, nelle piccole diversità di una coppia che deve solo osare per stare insieme. E a volte saper osare ci consente di svoltare, non solo dal punto di vista sentimentale, anche per quello che riguarda la nostra carriera.
Certo, non è un film d’essai, ma una di quelle commedie romantiche e un po’ comiche che ci mettono di fronte a chi siamo e a come siamo diventati in termini di umanità. E, credetemi, dopo averlo visto, canterete per giorni Uptown Girl di Billy Joel.