È il 1983 quando Boy George lanciò, con il progetto Culture Club, una canzone che sarebbe rimasta nella mente dei fan: Karma Chameleon.
di Paolo Merenda
Cosa cattura di Karma Chameleon, tanto da trovarsi in un cassetto della memoria di chi l’ha ascoltata da quando è uscita, 38 anni fa? Forse per l’inizio e quella melodia così ipnotizzante? Forse per l’orecchiabilità che la fa sembrare una canzone leggera quando non lo è affatto? Difficile a dirsi, anche perché l’amore per questo pezzo è nato in un anno, il 1983, in cui la fruizione del videoclip non era immediata come ora.
Certo, già nel 1979 The Buggles cantavano che Video Killed the Radio Star, ma il 1983 era ancora in quella fase di transizione da radio a tv (e molto dopo sarebbe arrivata quella confluita nel digitale e nella musica liquida, ovvero gli album acquistati sulle piattaforme online). Il substrato di inizio anni ‘80, insomma, era in continuo divenire, e lì si piazzò come una bomba Karma Chameleon del suo eccentrico Boy George.
Il videoclip, coloratissimo, è ambientato in modo fittizio sulle rive del Mississippi nel 1870, e accompagna appena il senso del testo, ovvero le storie fugaci d’amore e di sesso. A dirlo non sono i critici, ma lo stesso Boy George, che la descrive addirittura come «un flusso emotivo cupo, scuro» a dispetto del genere che sembra leggero.
Boy George, che non si è fatto mancare qualche eccesso lungo la sua vita, ma che è ancora attivo sui palchi, con la fase Culture Club ha firmato alcuni album di sicuro interesse, come Colour by Numbers, che contiene appunto Karma Chameleon. Un successo planetario di apprezzamento e vendite, sia per l’album, vincitore di diversi dischi d’oro e di platino, che per il singolo, l’unico del gruppo primo sia in Inghilterra, da cui proviene la band, che in America.
Curiosi due dei progetti recenti di un cantante pregevolissimo: ora è conosciuto anche come Boy DJ George, ovvero fa serate da disc jockey molto ricercate, e The Twin, lo pseudonimo dietro cui si nasconde (male) e con cui tenta progetti più coraggiosi, come la colonna sonora di Manhattan Heat, film porno gay. Ma i Culture Club, per gli amanti di Karma Chameleon, sono ancora attivi, seppur a tratti, quindi chissà cosa ci riserva il futuro.