Cry Macho è la nuova pellicola di Clint Eastwood, che a 91 anni si conferma immenso.

di Fabio Massimo Conte

Trentanove e Novantuno. Questi sono i numeri che vengono ripetuti da quando è stato presentato, fuori concorso al Torino Film Festival, l’ultimo film di Clint Eastwood, Cry Macho – Ritorno a casa. Trentanove sono i film diretti dal cineasta americano e novantuno sono gli anni che “nonno” Clint sembra non sentire.

Il film, prodotto dalla Warner Bros, è in sala dal 2 dicembre preceduto da una promozione quasi assente, forse perché sanno che Clint Eastwood non ne ha bisogno. Basta il nome. 

Non è un capolavoro ma la sceneggiatura, tratta dall’omonimo romanzo di N. Richard Nash, scritto nel 1975, è onesta e fonde il road-movie con il western sulle strade polverose nel Messico del 1979.

Mike (Clint Eastwood), anziano cowboy, viene incaricato dal suo migliore amico di riportare a casa il figlio Rafael (Eduardo Minett), che vive in Messico con la madre, temendo per la sua incolumità. Una volta trovato il ragazzo inizia il viaggio di ritorno, ostacolati dalla madre che manda i suoi uomini all’inseguimento. Nel cammino verso casa, tra il cowboy e il ragazzo vengono meno le diffidenze iniziali e, l’incontro con altre persone, porterà i due a rendersi conto che la vita offre sempre un’altra occasione.

In Cry Macho è impossibile non vedere richiami a The Mule, dove il protagonista è chiamato a compiere la sua ultima e più importante missione, a Gran Torino, con l’educazione alla vita e alla trasmissione dei valori al giovane, e all’amore maturo de I ponti di Madison County.

Abbastanza stereotipato il tratteggio di alcuni personaggi come la locandiera, che sembra uscita da un film di Zorro, o i poliziotti messicani, facili alla corruzione.

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Anche il colore della fotografia ci dice che siamo in un posto caldo con gli esterni che virano sul giallo e gli interni sul rosso e marrone del legno.

In fin dei conti Eastwood conosce bene il suo mestiere curando ogni minimo dettaglio. Nelle inquadrature in cui si vede il protagonista domare un cavallo, ma ovviamente è uno stuntman, il montaggio è attento a evitare sbavature che possano svelare il trucco. In altre scene, dove l’anziano cowboy è al centro di una concitata azione, gli espedienti narrativi rendono plausibile un finale nel quale lui esce indenne.

Curiosità: il film è stato girato nel Nuovo Messico, una zona desertica e piena di serpenti. Per tale motivo è stato necessario ricorrere ad un tecnico per la rimozione dei pericolosi rettili per proteggere la troupe e i numerosi animali impiegati.

Cry Macho – Ritorno a casa (USA 2021)
Genere: drammatico, western, thriller 
Regia: Clint Eastwood 
Sceneggiatura: N. Richard Nash, Nick Schenk 
Cast: Clint Eastwood, Eduardo Minett, Natalia Traven, Dwight Yoakam, Fernanda Urrejola, Horacio Garcia-Rojas 
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