Cosa penso di alcune serie che si avviano (o si sono avviate) alla loro ultima stagione – più due appena terminate.
Vedo sempre meno serie tv. Da un lato è il tempo a mancare, dall’altra è che le buone serie latitano sempre di più. Restano quelle che mi hanno fidelizzata, insieme ad altri milioni di persone nel mondo. Ma alcune di queste sono terminate, oppure stanno per terminare. Sciopero (giustissimo) degli sceneggiatori permettendo. Se non siete in pari non continuate a leggere, perché il post contiene molti spoiler.
Riverdale
Riverdale per me ha saltato lo squalo da parecchio. Ha avuto un’ottima prima stagione, ma poi si è persa, restando solo un esercizio di stile, un gioco citazionistico per citare un amico che una volta stroncò i miei racconti. Però io il coraggio di fermarmi l’ho avuto, il coraggio di «sparire qui» (eh sì, il citazionismo non me lo scrollo di dosso), non so perché Riverdale vada avanti. Tuttavia, come d’altra parte mi accadde con La casa di carta, resta una droga. Voglio vedere dove vanno a parare, anche perché questa cosa del multiverso sta un po’ sfuggendo dalle mani.
Non ho mai
L’8 giugno viene rilasciata la quarta e ultima stagione di Non ho mai. Ovvero una serie sull’adolescenza che si chiude effettivamente con la fine dell’adolescenza, chapeau. Mi piace che questa serie sia molto inclusiva, sia dal punto di vista etnico, sia dal punto di vista dell’orientamento sessuale e delle disabilità (il modo in cui la sindrome di Down è ritratta come normalità è sicuramente un segno dei tempi ma al momento è un unicum). In generale la storia è quella di una specie di Bella in Rosa indiana, divisa tra Duckie e il bello del ballo – anche lui con una forte componente etnica. Una buona serie ma con un target di pubblico che annovera al massimo ventenni.
Workin’ Moms
Purtroppo questa serie, partita benissimo, e piena di possibilità di identificazione per le neomamme (ma anche per quelle che mamme lo sono da un po’), a un certo punto ha iniziato ad avvertire una certa stanchezza. Eppure Wonkin’ Moms godeva di una serie di punti di forza: l’ambientazione canadese, le situazioni abbastanza comuni ma raccontate in maniera divertentemente grottesca, e poi c’è Lionel, marito di Anne, che in una serie totalmente femminile incarna quel lato tenero e sensato degli uomini che decidono di essere alla pari con le donne. Nonostante il mio scoramento, ho visto la serie fino alla fine, sebbene fossi molto annoiata. Diciamo che alla fine questa determinazione mi ha premiata con un momento commovente. Vi dico solo una cosa: il padre della creatrice e protagonista della serie, Catherine Reitman, è ovviamente Ivan Reitman, ma il padre del suo personaggio, che a un certo punto muore, è Dan Aycroyd. L’effetto amarcord di Ghostbusters colpisce ancora. Al cuore.
Stranger Things
Tutte le serie tv hanno uno scoglio da affrontare: la terza stagione. È un momento difficoltoso per tutti gli sceneggiatori. Con Stranger Things gli spettatori sono stati premiati con nuovi personaggi, ed è andata ancora meglio con la quarta (#eddiedeservedbetter è stato in tendenza su Twitter per non so quanto per il finale di stagione). Non sappiamo cosa ci aspetta, ma siamo sicuri che il finale di serie sarà con i fuochi d’artificio. Temo solo per Will, che è uno dei miei personaggi preferiti.
Firefly Lane
Sì, io questa serie la chiamo col titolo originale, che rende meglio l’idea di un’amicizia nata tra due donne molto diverse, che da ragazzine erano vicine di casa. Firefly Lane è una serie su molte cose: sull’amicizia femminile, sul giornalismo, sul dolore, sul riscrivere il proprio presente e riscriverlo bello. Sulle persone che incontriamo e sui nostri sbagli. Certo, ho dovuto sorvolare sul fatto che io detesti Sarah Chalke e Katherine Heigl, però i fan di queste due attrici ameranno la serie ancor più.
The Crown
La sesta sarà l’ultima stagione per The Crown. Sarà particolarmente commovente, poiché la prima scritta e realizzata senza l’immanenza dell’oggetto: la Regina Elisabetta II è infatti scomparsa a settembre 2022. Sarà la stagione in cui si parlerà della morte di Lady Diana, della Regina Madre, probabilmente della Principessa Margaret, dell’incontro tra il Principe William e Kate Middleton, del matrimonio tra l’attuale Re Carlo III e l’attuale Regina consorte Camilla. Il segreto, come sempre in questa serie, è prenderla per quello che è: una storia fictional, in cui solo parte dei fatti narrati corrisponde al vero. Ma sono certa che piangerò parecchio.
The Handmaid’s Tale
Non è ancora stata girata la sesta e ultima stagione di The Handmaid’s Tale. Abbiamo lasciato il comandante Lawrence in capo al potere di Gilead, una zia Lydia quasi pentita, Janine condannata, Nick in prigione così come Luke, June e Serena con i loro figli in fuga dal Canada su un treno per deportati in direzione Hawaii. Non sto leggendo i libri per non spoilerarmi niente, ma giorni fa sono incappata in Wikipedia, e adesso so che da zia Lydia devo aspettarmi grandi cose. Sempre che Emily, assente per tutta la quinta stagione e tornata a Gilead, non la uccida prima.
Rieccomi! Tra le serie tv targate Netflix questa è la mia preferita in assoluto: https://wwayne.wordpress.com/2023/04/02/io-e-linda/. L’hai vista?
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non è molto il nostro genere. bel post però!
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Guardala lo stesso: come tutti i capolavori, conquista anche chi di norma ha tutt’altri gusti. Grazie mille per i complimenti e per la risposta! 🙂
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