Consigli di lettura per iniziare ad avvicinarsi al mondo di Stephen King.

di Paolo Merenda

Stephen King è uno degli scrittori contemporanei più iconici e di cui a volte la fama di alcune opere lo precede. Nell’introduzione di un suo recente libro narra di quando una signora in là con gli anni, avendolo riconosciuto al supermercato (impegni di lavoro a parte, è raro che lasci la sua casa a Bangor, nel Maine) gli dice di non apprezzare ciò che scrive, ma di gradire storie più poetiche, come il film Le ali della libertà. Film che, come gli amanti del Re sanno, è tratto dal racconto Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank, pubblicato nella raccolta Stagioni diverse, e che tra l’altro ha avuto un discreto successo con numerosi premi minori vinti e ben 7 candidature all’Oscar nel 1995.

Stilare una lista di soli 5 libri per descrivere una carriera partita 46 anni fa e ancora in piena attività è, quindi, proibitivo, ma si può partire appunto dal suo esordio, Carrie, del 1974. Un libro in cui non credeva nemmeno Stephen King stesso, ma che ha tutti gli elementi per restare nella mente dei lettori. L’adolescente Carrie White, cresciuta da una madre bigotta, nasconde dei poteri telecinetici che esplodono quando viene bersagliata a scuola. Da lì è un crescendo continuo, ottimo il ritmo, veloce e senza pause. La trasposizione cinematografica di Brian De Palma che vede all’interno, tra gli altri, Sissy Spacek e John Travolta, ha ovviamente aiutato la fama dell’autore americano.

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Il vero punto di svolta globale c’è stato con Shining, del 1977, che già da solo avrebbe consegnato King alla leggenda. La storia è splendida: Jack Torrance e la sua famiglia si ritrovano nello spettrale Overlook Hotel, un lavoro sicuro per Jack, che deve riprendersi dopo un periodo buio. Tra gli elementi sovrannaturali e quelli del rapporto sempre peggiore tra madre, padre e figlio, man mano che il padre si lascia sopraffare dagli spiriti che infestano l’albergo, nelle pagine c’è già tutto quel che serve. Però ci ha pensato Stanley Kubrick a farlo diventare un film a tratti ancor migliore, con un Jack Nicholson in stato di grazia nel ruolo principale.

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Piccola curiosità: in Italia Shining uscì in una prima versione, adesso ormai molto rara, con il titolo Una splendida festa di morte. Dopo l’uscita del film, anche la casa editrice si adeguò, riproponendolo con il nome originale.

Arriviamo a It, del 1986, il romanzo che viene spesso definito come il migliore in assoluto di Stephen King. Per molti aspetti è così, a partire dalla storia, questa sì, poetica, del club dei perdenti, 7 ragazzini che devono affrontare un mostro inimmaginabile a Derry, nel Maine, e anche un gruppo di bulli sempre più pericolosi. Oltre 1200 pagine che prendono in esame il successivo ritorno a Derry, 27 anni dopo, per affrontare nuovamente It, un clown multiforme che uccide bambini fin dalla nascita della cittadina.

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Misery, di appena un anno dopo, fa parte della cultura pop, anche per il film Misery non deve morire, che ha dato a Kathy Bates l’Oscar come miglior attrice protagonista. In questo caso, meglio il libro o il film? Scelta ardua.

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Più recente, 2011, il quinto e ultimo di questa lista, 22/11/’63. Viaggi nel tempo, l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy, un professore che si ricrea una vita nel 1958 e molto altro. Stephen King strizza l’occhio ad altre sue produzioni, come la saga della Torre Nera, e crea un mondo dopo un grosso studio su “cosa sarebbe successo se”, in particolare se Kennedy non fosse morto nel 1963. E, dopo la lettura, vi consigliamo anche l’omonima serie tv con James Franco.

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E per voi, qual è il migliore?

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