In Italia sono usciti tredici libri della serie Diario di una schiappa: vi confessiamo che, sebbene adulti, noi lo adoriamo.

di Paolo Merenda

La serie di libri Diario di una schiappa di Jeff Kinney ha una sorta di magia, che non è legata solo alla sua longevità – 13 opere che miscelano romanzo narrativo e illustrazioni in altrettanti anni, dal 2007 al 2019 con altri capitoli in arrivo. La magia principale consiste nel fatto che ogni lettore può identificarci in Greg Heffley. Chi di noi non ha avuto un amico del cuore durante l’infanzia e l’adolescenza? Nel suo caso Rowley Jefferson incarna una persona che tutti abbiamo avuto durante la crescita. Oppure, come nel mio caso e in quello di molti altri, una madre che per tenere attivo il figlio propone e organizza iniziative in casa e fuori, con eventi, viaggi, giornate particolari, dedicate ad argomenti specifici per far sviluppare la sensibilità e la crescita mentale.

Mia madre, seppur in modo molto più reale e meno esagerato, aveva questo ruolo nella mia vita, e le reazioni di Greg mi fanno sorridere e pensare al tempo stesso. Al centro di molte storie di Diario di una schiappa vi è la pigrizia del protagonista che, in una sorta di diario narrato in prima persona appunto, aspetta il fine settimana per rilassarsi con i videogiochi e la cioccolata calda (o una bevanda fresca, secondo le stagioni). Invece spesso irrompe sulla scena la madre e lo porta nei posti più disparati, come accadeva a me. E a me come a Greg, accadeva che io fossi recalcitrante, anche se ora capisco quanto siano stati importanti quei momenti.

Altro topos che rende la vita di Greg Heffley vicina a quella dei lettori è il rapporto con i fratelli, saggiamente scelti da Jeff Kinney in uno più grande, Rodrick, e uno più piccolo, Manny. Il fratellone che approfitta del fatto di maggiori libertà per vessare Greg, e il fratellino cocco di mamma e papà, sono due elementi che chiunque non sia figlio unico ha sperimentato.

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Tutto, insomma, porta a un’identificazione che è alla base del sentire e far propria un’opera, per far combaciare i propri sentimenti e sensazioni con quelli dell’undicenne Greg. Quante volte avete sentito dire che è bello tornare bambini? Ecco, sfogliando le pagine di un qualsiasi capitolo della saga accade esattamente questo, si torna bambini e si soffre o si gioisce con Greg. Ma tuttavia accade anche un’altra cosa: ci ricordiamo che essere bambini non era bello affatto, anzi era decisamente tragicomico.

Da non sottovalutare infatti l’ironia che pervade quasi tutta la produzione di Kinney. Quindi ci si identifica sì, ma non essendo un dramma lo si fa con leggerezza e affidandosi senza timori a ciò che accadrà nel libro. In questo, ricorda nello stile narrativo e nel fatto che Greg resta eterno undicenne, la serie tv I Simpson, altro prodotto in cui il tempo diventa molto relativo.

Una cosa che forse non tutti sanno riguardo al suo autore è che ha scritto esclusivamente vicende legate alla saga, compreso Diario di una schiappa – Il film. Come Greg è arrivato a Hollywood, sulla realizzazione del primo film, datato 2010. Sono seguite altre tre pellicole, l’ultima giusto un anno fa, e anche in questo caso non è detto che sia stata posta la parola fine sui film che parlano della «schiappa più amata d’America», come viene definito in alcune recensioni di prestigiosi periodici del settore.

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