Ischia è una meta vacanziera tutto sommato poco abbordabile, ma non per questo meno incantevole.

di Paolo Merenda

Delle tre isole “cugine” al largo di Napoli, ovvero Capri, Ischia e Procida, la prima eclissa le altre per fama e numero di turisti. Ma Ischia, la cosiddetta isola verde, non è da meno, e lo dimostrano i panorami mozzafiato che offre.

Innanzitutto, essendo un’isola a, relativamente, poca distanza da Napoli (conviene partire dal Molo Beverello o da Pozzuoli, in caso), l’oretta di viaggio in aliscafo passa con serenità. C’è una differenza sostanziale tra una partenza in automobile, bus, treno, nave o aereo. A prescindere dal piacere di guidare la macchina per lunghi tragitti, o mettersi in treno, un viaggio più lungo ma che permette di vedere dei film o leggere un libro intero se la distanza è tanta, o ancora la brevità di un viaggio aereo per raggiungere la meta delle vacanze, la nave esula da qualunque altro mezzo per spostarsi. La nave non è il viaggio per far iniziare la vacanza, è essa stessa vacanza. Si comincia quando la nave parte, perché già da quel momento si può andare al bar a prendere un caffè o un cocktail, o stare semplicemente sul ponte con una giacca leggera a sentire i rumori del mare e della nave. Per viaggi lunghi e quindi navi grandi, trovi letteralmente di tutto a bordo.

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Quindi, quando sono andato a Ischia, anni fa, mi sono goduto già il tragitto sulle onde. Sull’isola, poi, non mancano certo le cose da vedere. Si parte da quella che sembra quasi una meta obbligata, il castello aragonese. Non può che essere così anche per la passerella naturale che si deve percorrere per arrivarci: il castello era la roccaforte degli isolani, ed è stato edificato nel 474 a.C. nella sua prima versione. La famiglia d’Aragona lo ha perfezionato nel corso dei secoli e la fortificazione attuale è uno spettacolo da visitare, fin dalla galleria scavata nella roccia che i turisti percorrono per arrivarci. Durante l’assedio, era una galleria molto pericolosa, costruita apposta per decimare i nemici prima ancora che terminassero il percorso. Ultimo, ma non per importanza, il luogo su cui il castello è eretto: il risultato di un’eruzione vulcanica sotterranea che viene definita cupola di ristagno e che, a quanto pare, è molto stabile.

Storia, ma non solo. I paesaggi invitano a un tuffo in quelle acque limpide, invito che non mi sono lasciato scappare, a una mezz’ora di relax seduti al tavolino di un baretto sul mare, sorseggiando una bibita rinfrescante, o ancora un pranzo leggero, sicuri di mangiar bene, sempre in un posto con una vista mozzafiato.

Per gran parte dell’anno l’isola ha vincoli molto stretti sull’utilizzo dell’automobile, ma, diciamoci la verità, a chi verrebbe voglia di usarla quando si può passeggiare alla cerca di angoli nascosti, un po’ come per le strade di Firenze, o usufruire degli efficientissimi mezzi pubblici che vengono incontro al turista?

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