Peter Coniglio è uno dei personaggi della letteratura per la primissima infanzia più amato dai bambini.

Era il 4 settembre 1893 quando Beatrix Potter, un’illustratrice la cui carriera tardava a decollare, scrisse una lettera a Noel, il figlio spesso malato di una sua ex governante. Fu in quella lettera che ci fu la genesi di Peter Coniglio, o meglio Peter Rabbit, com’è chiamato in lingua originale. Nel tempo, Peter Coniglio ha dato vita a moltissime storie, tutte (o quasi) scritte e illustrate per mano della sua creatrice. In tempi più recenti, da quei libri sono stati tratti un film e una serie a cartoni animati per la prima infanzia.

Ma perché Peter Coniglio ha tanto successo nell’immaginario collettivo, e non solo in quello dell’infanzia? Be’, perché Potter racconta attraverso esso delle storie semplici che però forniscono degli insegnamenti importanti ai bambini molto piccoli.

Della serie di Beatrix Potter possiedo tre libri: Tre piccoli coniglietti, Il regalo di Natale e Il Natale di Peter Coniglio. per la verità quest’ultimo è stato scritto da Emma Thompson (l’attrice di Love Actually, I Love Radio Rock e Saving Mr. Banks). Thompson è stata l’unica a poter realizzare una storia, a scopi benefici peraltro, dopo la morte di Potter.

Tre piccoli coniglietti e Il regalo di Natale sono, fin dalla veste editoriale, esattamente come Beatrix Potter li avrebbe voluti. Sono dei volumi molto piccoli, che possono stare tra le mani di un bambino. Anche la carta è un cartoncino molto molto spesso, che non si rovina facilmente quando i bambini ci giocano. E non si sporca con le ditine sempre un po’ unte dei piccoli.

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Il Natale di Peter Coniglio è un altro paio di maniche e secondo me vale la pena approfondire. La storia parla di Peter e il cugino William alle prese con giochi e preparativi per il Natale. Mentre sono nel bosco, i coniglietti incontrano William il tacchino, ignaro del fatto che sta per diventare la cena di Natale. Allora Peter e William provano a salvarlo, con un astuto stratagemma.

Il volume è interessante perché spiega ai bambini come anche gli animali abbiano dei sentimenti e sia sbagliato mangiare degli animali. Un libro che piace ai vegani direte? Non è solo questo. Il Natale di Peter Coniglio ci mostra come diamo per scontate le cose, come anche chi vive con noi (un tacchino, che però può essere un animale d’affezione nel caso di William) possa essere considerato una proprietà e non un essere senziente e indipendente. Inoltre il libro presenta una grande lezione sull’amicizia: William non è esattamente l’amico che tutti vorremmo avere. È spocchioso e superbo, perché è nella sua natura esserlo. Ma forse possiamo accettare e passare oltre i piccoli difetti che le persone possono avere. Quello che è certo è che possiamo passarci sopra quando si tratta di una questione di vita o di morte.

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