Miriam si sveglia a mezzanotte è uno dei capolavori di Tony Scott, interpretato da Catherine Deneuve, David Bowie e Susan Sarandon.
Tony Scott è uno di quei registi che per me rappresentano un enigma. Fratello del più celebre Ridley, Tony Scott ha dato vita, nella sua carriera, a diversi film molto celebri, da Top Gun a Revenge, passando per L’ultimo boy scout. Ma ce ne sono due che io amo particolarmente. Uno è Una vita al massimo, scritto da Quentin Tarantino e virtualmente considerato la sua opera prima (anche se Scott modificò il finale e infatti questo stride con un’altra storyline del Tarantinoverso). L’altro è Miriam si sveglia a mezzanotte, sfortunato titolo italiano del più suggestivo originale The Hunger.
Sostanzialmente, Miriam si sveglia a mezzanotte (che per certo è l’opera prima di Scott) è un film sui vampiri, ma non è un film sui vampiri. Il paragone più immediato, anche se nella sua affinità è una cosa completamente differente, per me è con The Addiction di Abel Ferrara.
Nella trama, Miriam (Catherine Deneuve) e John (David Bowie) sono una coppia di vampiri particolarmente attiva: seducono trucidi sconosciuti e se ne cibano, com’è normale fare per i vampiri. John però, un giorno, inizia a invecchiare, il che è davvero improbabile dato che è un vampiro: si rivolge quindi alla dottoressa Sarah Roberts (Susan Sarandon), che è una specialista al lavoro sulla ricerca relativa alla progeria, ma lei non può fare nulla. Come Miriam spiega a John è già accaduto in precedenza e non si conosce la ragione per cui la donna generi vampiri imperfetti: Miriam ha promesso a John che sarebbero stati sempre belli e giovani insieme, ma non può mantenere la sua promessa.
Anzi Miriam, quando ancora la vecchiaia non ha ancora preso completamente John, sceglie di trovare una nuova compagna in Sarah, per cui la seduce e la genera, anche se quest’ultima non è propriamente d’accordo sull’essere vampirizzata. Il che ci porta a una delle scene di sesso più interessanti della storia del cinema. Si narra che Scott abbia suggerito a Sarandon di ubriacarsi per poter fare l’amore sullo schermo con una donna, ma l’attrice rispose che non c’era bisogno di ubriacarsi per andare a letto con Catherine Deneuve.
Agiografia sul film a parte, Miriam si sveglia a mezzanotte ha fatto la storia del cinema horror per una serie di motivi. Il primo e più importante è che in realtà si tratta di una satira sulla fedeltà e su quanto essa sia effimera, ma anche una satira sulla ricchezza e il concetto di desiderio. Il secondo è probabilmente nei pezzi classici e iconici che compongono la colonna sonora. Il terzo è nella scena iniziale, ambientata in un club tipo discoteca, in cui si esibiscono i Bauhaus, con un loro brano a tema vampiri, Bela Lugosi Is Dead. Questa scena è così presente nell’immaginario collettivo, da ispirarne una parodia in American Horror Story: Hotel. La scena, che è stata ricreata quasi pedissequamente vede però come protagonista Lady Gaga, nel ruolo della Contessa e la musica di sottofondo di She Wants Revenge.
Quello dei vampiri ci può apparire ormai un tema abusato, soprattutto alla luce delle trasposizioni che alcuni romanzi young adult hanno avuto al cinema. Tony Scott ha tuttavia un grande merito in questo lavoro: ci consente di avere uno sguardo completamente differente dai vampiri, su ciò che era in passato e ha lanciato una prospettiva sul futuro (come Ferrara d’altra parte) che purtroppo non è stata sempre colta. E questa prospettiva è che si può realizzare un film dell’orrore e parlare d’altro, cioè trattare dei temi che rappresentano tracce in sottotesti, che lo spettatore può cogliere oppure no, lasciandosi travolgere dal fascino di una pellicola, quella sì, senza tempo. (Tra l’altro, come potete notare nel trailer, per pochi secondi, si scorge un giovane Willem Dafoe)