Rimandato la scorsa primavera causa Covid, il Festival del Cinema Europeo ha approntato per la XXI edizione un programma molto interessante.

È sempre difficile fare meglio rispetto al passato. Ma il Festival del Cinema Europeo ci riesce: di anno in anno il programma è sempre più eclettico, approfondito e naturalmente tutto da vedere. Quest’anno, come accennato in precedenza quando vi abbiamo raccontato del Premio Mario Verdone, il Fce – che è organizzato dall’associazione culturale Art Promotion, e realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia – si terrà al Multisala Massimo di Lecce dal 31 ottobre al 7 novembre.

Uno dei protagonisti del cinema italiano del Fce – che si avvale della direzione artistica di Alberto La Monica – è Dario Argento, che riceverà l’Ulivo d’Oro alla carriera e la sera del 3 novembre dialogherà con il pubblico in sala, collegato in diretta streaming, durante un incontro condotto da Steve Della Casa. Al Maestro è dedicata una retrospettiva con sei titoli: L’uccello dalle piume di cristallo, Profondo Rosso, Suspiria, Inferno, Phenomena e La terza madre.

Al Fce si ricorderà, nell’anniversario della scomparsa, la poetessa Alda Merini, con la presentazione in anteprima del suo libro Fate l’amore – Alda Dante Rock, realizzato con Cosimo Damiano Damato, con un album di Giuliano Grittini, fotografo, pubblicato da Compagnia editoriale Aliberti (1 novembre, ore 19, Libreria Liberrima). Alle 21 si prosegue al Teatro Apollo con il recital Fate l’amore (Alda Dante Rock) con Violante Placido (voce recitante), Cosimo Damiano Damato (voce narrante), Erica Mou (canzoni dal vivo) e Riviera Lazeri (violoncello). Il 2 novembre, infine, la proiezione del film Alda Merini – Una donna sul palcoscenico di Cosimo Damiano Damato con la voce recitante di Mariangela Melato. 

Non mancherà al Fce la sezione Cinema e Realtà. In rassegna ci saranno Andrej Tarkovskij – Il cinema come preghiera (Italia, Russia, Svezia 2019) diretto da Andrej A. Tarkovskij, figlio del regista russo, che racconta la vita e il lavoro del padre condividendone i ricordi, lo sguardo sull’arte, le riflessioni sul destino e sul senso dell’esistenza; AmalaTerra (Italia, 2019) di Gabriele Greco è un documentario sul dramma causato dal batterio della Xylella, che nell’ultimo decennio ha colpito e continua a colpire gli ulivi del Salento, mettendo a dura prova l’economia e il paesaggio pugliese; Heartwood (Italia, 2019) di Stefano Petroni narra storie di resilienza gastronomica attraverso il viaggio di un giovane attivista italiano che visita antiche culture in America Latina per imparare a fermare la diffusione della distruzione agricola (il film è supportato da Slow Food, Helen Mirren e Taylor Hackford); ll suono della voce (Italia, 2019) di Emanuela Giordano, da un’idea di Tosca, è il racconto di un viaggio, un lungo tour internazionale; Rock the world (Italia, Jamaica, 2020) di Federico Giannace, in anteprima mondiale, è il primo documentario tributo al connubio musicale che ha unito le sonorità ska con due differenti culture, italiana e giamaicana; Come semi al vento (Italia, 2019) di Tommaso Faggiano mostra una regione tormentata dal degrado ambientale e dalle brutalità connesse all’agro-industria, dove un gruppo di associazioni e contadini rifondano i paradigmi dell’agricoltura moderna, in difesa della sovranità alimentare; La luce dentro (Italia, 2020) di Luciano Toriello, girato tra le mura della Casa Circondariale di Lucera, affronta il complesso e delicato tema della genitorialità quando deve essere vissuta al di qua delle sbarre di un istituto penitenziario; Tuttinsieme (Italia, 2020) di Marco Simon Puccioni è il dialogo intimo tra due padri che ripercorrono gli ultimi quattro anni della crescita dei loro gemelli, ricordando come i bimbi abbiano elaborato la vita con due padri, rispondendo alle domande dei loro compagni sulla madre; Il teatro al lavoro (Italia, 2020) di Massimiliano Pacifico mostra la creazione di Elvira, lo spettacolo coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano e da Teatri Uniti, diretto e interpretato da Toni; Brexitaly (Italia, 2019) di Carmine De Ieso, Martina Galiè, Greta Rossi, è il film di diploma del corso di Reportage, presso la sede in Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia; Aspettando la cuccagna (Italia, 2019) di Simone Salvemini, in anteprima nazionale, mostra la comunità di Ceglie Messapica, nella Valle d’Itria, dove in estate si celebra il Festival dei Giochi.

Annunci

Tra i protagonisti del Cinema Europeo ci sarà invece Olivier Assayas con la proiezione di alcuni titoli rappresentativi della sua filmografia.

Per quanto riguarda i 12 titoli europei in anteprima mondiale e nazionale che concorreranno all’assegnazione dell’Ulivo d’Oro – Premio Cristina Soldano al Miglior Film Europeo e che saranno giudicati dalla Giuria internazionale composta da Katriel Schory (Presidente), Beatrice Fiorentino, Mathilde Henrot, Antonio Saura, Mira Staleva, i film in concorso sono: Half Sister di Damjan Kozole (Slovenia, 2019), Sister di Svetla Tsotsorkova (Bulgaria, Qatar 2019), Scandinavian Silence di Martti Helde (Estonia, Francia, Belgio, 2019), Winona di The Boy (nome d’arte di Alexandros Voulgaris) (Grecia, 2019), La belle indifference di Kivanc Sezer (Turchia, 2019), Lara di Jan-Ole Gerster (Germania, 2019), Tench di Patrice Toye (Belgio, 2019), Open Door di Florenc Papas (Albania, 2019), County Lines di Henry Blake (Uk, 2019); Twelve Thousand di Nadège Trebal (Francia, 2019), Disco di Jorunn Myklebust Syversen (Norvegia, 2019), The Son di Ines Tanovic (Bosnia & Erzegovina, 2019).

Infine, a 30 anni dalla scomparsa di Aldo Fabrizi, il Festival gli dedica, con la retrospettiva delle opere da lui dirette, una mostra sulla sua arte a cura della nipote Cielo Pessione, con fotografie, manifesti, locandine, abiti di scena, sceneggiature, ricette gastronomiche, tratte dall’Archivio Fabrizi, la proiezione del film Fabrizi & Fellini: lo strano incontro in presenza dell’autore Luca Verdone, e un incontro/tavola rotonda moderato da Enrico Magrelli sull’importanza della figura di Fabrizi a cui prenderanno parte diversi addetti ai lavori. Per l’occasione sarà presentato il restauro de La famiglia Passaguai (1951) da Fabrizi diretto e interpretato. L’operazione di restauro è realizzata dalla Cineteca di Bologna e RTI – Mediaset presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: