Domattina sarà rilasciato il secondo film su Borat: facciamo il punto sul primo film interpretato da Sacha Baron Cohen.

Nel 2006 è uscito un film che ha fatto in un certo senso la storia del cinema, quanto meno per il modo in cui è entrato nell’immaginario collettivo: parliamo di Borat – Studio culturale sull’America a beneficio della gloriosa nazione del Kazakistan di Larry Charles, interpretato dal sempre fantastico Sacha Baron Cohen (io sono una sua fan, che ci volete fare?).

Il film su Borat è un mockumentary, che parla di un finto giornalista televisivo kazako che viene inviato negli Stati Uniti ad apprendere delle nozioni che potranno aiutare il Kazakistan a uscire dalla sua arretratezza. L’impatto di Borat con gli Stati Uniti è veramente disastroso: il finto giornalista si confronta con lo spirito democratico della nazione ospite, per la quale lui risulta essere in realtà offensivo. L’intento di Sacha Baron Cohen è però smascherare le contraddizioni degli Usa, attraverso un repertorio di concetti politicamente scorretti, che in realtà sono diffusi anche negli Stati Uniti, sebbene talvolta in forme meno scoperte e più sottili.

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Borat è il secondo grande personaggio cinematografico da mockumentary per Sacha Baron Cohen (il primo è il rapper Ali G) e all’epoca dell’uscita del film, gli entusiasmi si infiammarono per alcune trovate divertenti (anche se in realtà furono più iconiche che divertenti per davvero e in senso stretto, come la scena del cosiddetto mankini, il costume da bagno verde fluo che il personaggio indossa). Domani Borat tornerà per Borat 2, che sarà distribuito direttamente in streaming su Amazon Prime Video.

Il trailer che è stato diffuso è eloquente e spiega come mai si sia riusciti a girare un mockumentary che abbia come protagonista un personaggio così famoso e riconoscibile. In questi giorni tra l’altro, in America fervono i preparativi per le elezioni presidenziali, per cui è il risvolto politico di Borat 2 che sta tenendo banco sulle pagine di cronaca, dal rapporto dell’attore protagonista con Donald Trump a una scena con l’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani che pare sia inclusa in Borat 2 (ma per capire quanto ci sia di vero in quello che si dice e quanto sia invece un’operazione di marketing, dovremo attendere dunque domani).

(La foto in evidenza è solo per chi ha visto il primo film).

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