La storia dietro un film di successo assoluto del 1984, Gremlins, è molto interessante e parte da lontano.
di Paolo Merenda
Nel 1984 è stato lanciato il film comedy horror Gremlins, definito da Il Sole 24 ore come uno dei più belli degli anni ’80. Se il giudizio può essere opinabile, non lo è il fatto che, negli incassi al cinema, il film sui gremlin, dall’alto dei suoi 153 milioni di dollari guadagnati, al tempo staccò tutti i comedy horror, e fu superato solo nel 2000 da Scary Movie (157 milioni di dollari), e da allora staziona al secondo posto.
Ma chi o cosa sono i simpatici animaletti pelosi che, se mangiano dopo la mezzanotte, si trasformano in viscide creature verdi con le orecchie a punta e tanti denti aguzzi?
Nascono come esseri della storia popolare, “ingaggiati” dagli aviatori come coloro che sabotano i velivoli. Lo scrittore Roald Dahl nel 1943, 21 anni prima del suo capolavoro La fabbrica di cioccolato che portò alla luce l’immortale Willy Wonka, ne fece un libro che incontrò l’interesse addirittura di Walt Disney in persona. Quest’ultimo usò le creature verdi di Dahl per alcuni brevi cartoni, ma nessun lungometraggio.
Ed è qui che si inseriscono lo sceneggiatore Chris Columbus, il regista Joe Dante e Steven Spielberg nelle vesti di produttore: l’intuizione di sviluppare i gremlin per il celebratissimo film del 1984 è stata loro. Ma senza Roald Dahl e Walt Disney, siamo sicuri che la leggenda popolare avrebbe portato da sola a una tale pellicola horror?
Domande a cui non possiamo dare risposta, ovviamente, ma senza alcun dubbio possiamo invece asserire che il risultato sul grande schermo è stato di assoluto impatto. Si è guadagnato, come si suol dire, ogni dollaro e ogni premio (5 Saturn Award su 9 nomination nel 1985).
La storia si muove attorno ad alcuni ragazzi, il primo dei quali, Billy, acquista un mogwai come animale domestico. Il piccolo essere peloso, però, deve essere curato tenendo a mente tre regole auree: mai esporlo alla luce del sole altrimenti non sopravvive, mai bagnarlo o fargli bere acqua, mai dargli da mangiare dopo la mezzanotte. Per una serie di circostanze, Gimzo, il mogwai, viene bagnato e si moltiplica, poi i suoi “figli” riescono a mangiare dopo la mezzanotte e si trasformano nei mostriciattoli dall’indole malvagia. In poco tempo, la città ne viene invasa e solo un piano ben congegnato e tanto coraggio riporta le cose alla normalità.
Come potete leggere, la trama non contiene colpi di scena tali da far gridare al miracolo, ma forse proprio l’apparente semplicità ha reso il film iconico, tanto che ancora oggi, a più di 35 anni di distanza, vanta giochi, pupazzi e qualunque gadget, specialmente con le fattezze di Gimzo, l’unico a rimanere buono per scelta tra tutti i suoi simili.
E allora non resta che tuffarci per l’ennesima volta nella visione di un film senza tempo, e poi magari vedere anche il sequel del 1990, Gremlins 2 – La nuova stirpe.