Uno dei libri per ragazzi più famoso di tutti i tempi, che ha dato vita a due film molto apprezzati: cosa deve fare di più Willy Wonka?

di Paolo Merenda

Talvolta su questo sito abbiamo parlato di libri per bambini, da Anna Llenas al Dr. Seuss. Ma Roald Dahl, scrittore britannico dalla vita a dir poco singolare, non è da meno. Intanto, oltre a quello che è forse il capolavoro, Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, del 1964, ci sono numerosi altri libri, per bambini e non, scritti con una perizia linguistica con pochi eguali. Ma, sempre restando nel campo dei libri, Dahl ha creato anche il soggetto del film Gremlins da uno dei suoi primi scritti, creaturine che, uscite da un film horror del 1984, sono arrivate fino a noi grazie al loro ruolo nell’immaginario collettivo. E vogliamo parlare dell’invenzione di Dahl? Nel 1960, per meglio curare il figlio vittima di idrocefalia dopo un incidente, creò con due scienziati una valvola in grado di diminuire i problemi post operazione, e che si impiantava direttamente nel cervello, con tutta la difficoltà di un’operazione del genere 60 anni fa.

Ma torniamo al libro più rappresentativo: Willy Wonka e la sua fabbrica di dolciumi sono ormai un simbolo non solo di libri per ragazzi, ma della letteratura mondiale. La trama, dei biglietti dorati che permettono a cinque fortunatissimi bambini in tutto il mondo di visitare la fabbrica di cioccolato del signor Wonka, addirittura in compagnia dell’eccentrico proprietario, è ormai risaputa. Bella la scelta dei cinque profili, ovvero altrettanti bambini “macchiati” ognuno da un difetto, dall’ingordigia, alla voglia di apparire in tv a tutti i costi, e così via. Augustus Gloop, Violetta Beauregarde, Veruca Salt, Mike Tivù e il protagonista Charlie Bucket non sanno però che il vero obiettivo di Wonka è diverso, e premierà solo chi dei cinque non si comporterà in modo immaturo.

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Non è un caso se dal libro siano stati tratti due film di spessore, il primo del 1971 con Gene Wilder nel ruolo di Willy Wonka e il secondo del 2005 con Johnny Depp nello stesso, iconico, ruolo. La trama in entrambi i casi ricalca un po’ il canovaccio del libro. Dei due, quello fatto un po’ meglio forse è il primo, di Mel Stuart, spinto anche dall’aiuto che Roald Dahl ha dato direttamente, visto che allora era in vita e ha fornito consigli durante la produzione, ma il secondo, con la regia di Tim Burton, si difende bene, e gli Umpa Lumpa, i nani che aiutano il signor Wonka nel lavoro, in entrambi i casi sono abbastanza sinistri.

Due prodotti diversi che hanno preso spunto dal libro vanno però citati: larga parte del primo album di Marilyn Manson, Portrait of an American Family, del 1994 (il videoclip Dope Hat è ambientato proprio nella fabbrica di cioccolato e mostra gli Umpa Lumpa ancor più spettrali, se vogliamo), e un vero marchio di cioccolato. The Willy Wonka Candy Company è nata dopo il film del 1971 e, pur passando di mano in mano (attualmente è della Ferrero), mantiene una sua identità e un apparato pubblicitario che è un omaggio continuo al mondo di Willy Wonka.

«Noi siamo i creatori della musica. E siamo anche i creatori dei nostri sogni.»

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