Perché, quando parliamo di The Room, non ci può essere una via di mezzo?

Ho visto finalmente The Room, film di Tommy Wiseau tanto leggendario da rappresentare un unicum nella storia del cinema, il «Quarto potere dei film brutti». Però vi dico subito una cosa: chi dice che The Room sia un film brutto, probabilmente non ha mai visto film brutti. Non voglio neppure chiamare in causa Alex l’Ariete, perché anche il kitsch è una forma d’arte e quella pellicola è un cult a suo modo. 

The Room non è un brutto film. È un film che manca di qualcosa, ma abbiamo scoperto grazie a Amy Farrah Fawler che anche I predatori dell’arca perduta manca di qualcosa. The Room è un film interessante, cui ha certo contribuito non poco l’agiografia costruita intorno al suo sceneggiatore e regista. Per chi come me ha visto fino allo sfinimento The Disaster Artist, The Room non è neppure un film difficile da seguire, anche se la trama non è proprio lineare.

Ma di cosa parla? Johnny è un ragazzone ricco e con un buon lavoro, che sta per sposare Lisa, la ragazza di cui è innamorata e con cui convive. Solo che Lisa è una specie di sociopatica e fa di tutto per mandare all’aria le nozze, compreso farsi il migliore amico di Johnny, Mark (interpretato da Greg Sestero, che poi ha scritto il memoir che è stato la base per The Disaster Artist). La storia tra Mark e Lisa va avanti, mentre lei fa vacillare il mondo di Johnny. Nel frattempo, la madre di Lisa dice di avere il cancro, l’amico Peter e altri scoprono la relazione e cercano di dissuadere Mark e Lisa, il giovane Denny rischia di essere ucciso da uno spacciatore cui deve dei soldi. Nel giorno del compleanno di Johnny, Lisa decide di lasciarlo e mettersi con Mark. Johnny si suicida in una scena fortemente coreografica, mentre Mark incolpa Lisa e Denny piange sull’amico perduto.

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In riferimento ai mezzi, sembra quasi una pellicola amatoriale, anche se è stato girato nel 2003 ed è costato milioni di dollari, ma i mezzi sono gli stessi de Il giorno delle sposine di Franco Zollino che molto ingiustamente non possiede una pagina Imdb a differenza di Tommy Wiseau. (Per ora sappiate solo che è un film amatoriale degli anni ’80 che veniva programmato sulle tv private in Puglia).

Però, ecco, The Room non è davvero male. È un film e racconta una storia. E quando l’ho guardato, ho capito esattamente cosa dicono le star del cinema nell’intro di The Disaster Artist: James Franco ci ha preso in pieno, perché dopo aver visto The Room viene voglia di costruire una macchina del tempo e catapultarsi su quel set, magari diventando amico di Tommy. The Room, insieme a The Disaster Artist certo, ci propongono l’immagine di Tommy Wiseau come uomo incredibilmente sensibile, che insegue un sogno. A volte, affinché trovino realizzazione, i nostri sogni prendono strade traverse e credo sia proprio questo quello che è accaduto a Tommy. Non ha importanza, mi piacerebbe essere sua amica lo stesso.

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