Le note che vagano tra le pagine di questa silloge poetica sono il valore aggiunto di una poesia, quella di Franco Arminio, arricchita dalle sue esperienze di vita.
di Paolo Merenda
Scrivere e fare poesia non è affar facile. Sembra un’ovvietà, anzi lo è, ma quando ci si ritrova in mano libri come L’infinito senza farci caso lo si comprende davvero. La portata di Franco Arminio si vede nella silloge poetica edita da Bompiani, ma anche nei lavori precedenti. Rispetto agli altri, però, a mio avviso questa raccolta attinge a piene mani dal vissuto di Arminio, e la sua stessa vita confluisce tra i versi, dandogli una profondità rara al mondo dell’arte in Italia.
Alcune immagini sono fortemente evocative, e si fanno spazio l’amore per la terra che l’ha visto crescere, della zona avellinese con i suoi magnifici boschi, e anche quello per i piccoli comuni e le piccole realtà, che promuove appena possibile, quasi con l’animo di un attivista. Le piccole realtà sono infatti, per Franco Arminio, autore molto apprezzato e citato sui social network, una potente fonte di arte e poesia, perché è qui che alcune cose sono rimaste inalterate mantenendo la magia e le orme dei tempi andati. L’uomo dietro il poeta si può altresì definire positivista, anche se, oltre ad alcuni componimenti contenuti nella raccolta L’infinito senza farci caso, questo aspetto lo si può meglio notare durante le presentazioni dei suoi lavori, durante il quale ho avuto anche la fortuna di conoscerlo. Lo stile non è negativo, anzi le scene che ricrea sono, seppur legate al tempo che passa, scritte con un amore nei confronti di se stessi da cui bisognerebbe prendere esempio.
Ed è l’amore la spinta massima del libro, di tutti i tipi, da quello più forte e passionale legato al sesso all’amore puro richiamato dalla polvere che si adagia silenziosa sul tavolino, o anche il componimento che potete leggere qualche rigo più giù.
Una delle mie pagine preferite, che ha tutto quel che ho nominato finora, dall’immagine evocativa al tema dell’amore, è questa.
La prima volta che ci siamo visti
c’era una nevicata
bellissima:
un solo fiocco di neve
alto nel cielo.
Ecco, la descrizione fa quasi entrare nel dipinto realizzato in soli cinque versi, con l’immagine forte e nitida del fiocco di neve solitario ma non solo.
E sedersi per leggere con calma L’infinito senza farci caso fa sentire così: non soli, mai.
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