Il 16 marzo 1978, Aldo Moro fu sequestrato dalle Brigate Rosse mentre transitava da via Fani a Roma: fu l’inizio del cosiddetto Caso Moro.
Il sequestro di Aldo Moro ha rappresentato un grosso iato nella storia italiana. Esiste un prima ed esiste un dopo l’omicidio Moro. E sono esistiti anni di indagini, interrogativi e dubbi che arrivano al 2017, anno in cui sono terminati i lavori della Commissione Moro II e sono stati presentati al Parlamento. Quando ero piccola, papà provava a spiegarmi la questione, ma naturalmente quello era il suo punto di vista, che rifletteva un po’ il senso comune di chi aveva vissuto l’epoca degli Anni di Piombo. E probabilmente al mio immaginario ha contribuito una filastrocca di Michele Serra apparsa su Cuore negli anni ’90 (se non erro nel numero che titolò «È morta la grande tr*ia» e che raccontava l’autosoppressione della Democrazia Cristiana): nella filastrocca, tra le brutture della Dc non mancava «la Renault senza decoro di Aldo Moro», ossia l’auto in cui lo statista venne trovato cadavere, ucciso senza pietà dalle Br dopo 55 giorni di trattative.
Comunque credo che comprendere di più in relazione al Caso Moro sia importante. Ma leggere e comprendere in toto i lavori della Commissione non è semplice, non è per tutti. Vi voglio parlare invece di due libri interessanti che trattano di alcune questioni inerenti al Caso Moro: si tratta di pubblicazioni semplici da leggere, alla portata di chiunque abbia almeno una piccola infarinatura di storia contemporanea.
Il puzzle Moro
È un libro di Giovanni Fasanella del 2018, quindi uscito l’anno dopo la Commissione Moro II. Nel volume, il Caso Moro viene inquadrato in un’ottica internazionale, dopo che alcuni documenti sono stati in effetti desecretati. Fasanella fa partire tutto dall’ultimo periodo della Seconda Guerra Mondiale e spiega come lo scacchiere internazionale si sia mosso e quale sia stato il ruolo, percepito come assolutamente strategico, dell’Italia. Quello che mi è piaciuto di questo libro: avevo già letto altre pubblicazioni di Fasanella e ne trovo la scrittura decisamente scorrevole e al tempo stesso coinvolgente. Chiaramente la tematica è di per sé interessante, tuttavia ciò che conta è che molte persone possono leggere Il puzzle Moro e capire qualcosa in più, soprattutto se quel 1978 non l’hanno vissuto in prima persona perché non erano ancora nati.
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La seduta spiritica
È un libro di Antonio Iovane uscito nei giorni scorsi e che sarà presentato domani nell’ambito della rassegna Sette Meno Dieci su Facebook. Il volume focalizza l’attenzione sulla seduta spiritica di Zappolino. Il 2 aprile 1978, mentre le forze dell’ordine e gli inquirenti cercavano Aldo Moro che era stato rapito dalle Brigate Rosse, un gruppo di docenti universitari in una casa di campagna appena fuori Bologna si dedicarono al “gioco del piattino”, ovvero una seduta spiritica “fatta in casa”, in cui vennero interrogati i fantasmi di Giorgio La Pira e don Luigi Sturzo. Il risultato di quella seduta costituì una delle più grandi coincidenze del Caso Moro, ma la domanda d’obbligo in questi casi è: fu davvero una coincidenza? Perché mi è piaciuto moltissimo questo libro: anche qui la scrittura è semplice ma coinvolgente e i paragoni esplicativi che rasentano la pop culture sono illuminanti. Inoltre la tematica è anche in questo caso affascinante, proprio perché raramente trattata.
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