Il barbonaggio teatrale di Ippolito Chiarello prosegue anche in zona rossa con nuovo vigore: ecco USCire A primavera.
di Paolo Merenda
Vi abbiamo già parlato di Ippolito Chiarello e della versione in lockdown del suo Barbonaggio teatrale. Quando decidemmo di mettere online TheRoom, il Covid-19 stava già facendo ingenti danni e si era già a rischio chiusura, ma mai ci saremmo aspettati, un anno dopo, di trovarci pressappoco nella stessa situazione quanto a limitazioni negli spostamenti, scuole chiuse e così via.
Vi ho nominato Ippolito Chiarello, perché proprio lui non è mai stato fermo nello strano 2020 appena passato e nel 2021 cominciato in modo altrettanto particolare.
Il suo Barbonagggio teatrale ha assunto la forma delivery il 4 dicembre scorso, quando ha fondato la rete USCA (Unità Speciali di Continuità Artistica), portando così lo spettacolo dovunque venisse chiamato, sempre rispettando tutte le norme anti-covid tra cui quella ovvia della distanza di sicurezza. Da allora la rete si è allargata, e vi hanno aderito artisti di tutta l’Italia, ma anche di altri Paesi, come la Francia e il Brasile. Il senso, il fine ultimo dell’iniziativa, è portare l’esperienza teatro e cultura a domicilio nelle piazze dell’intero Stivale, come si portano a domicilio i cibi, con entrambi i beni considerati di prima necessità dall’artista pugliese.
«Non sottovalutiamo la gravità del momento – afferma Ippolito Chiarello – ma anzi proprio adesso, più di prima, che la situazione sembra più difficile dal punto di vista sanitario, bisogna far sentire la presenza degli artisti al servizio delle proprie comunità in difficoltà, e in massima sicurezza portare un respiro di bellezza.»
La nuova iniziativa si svolgerà dal 21 al 27 marzo, ovvero dal primo giorno di primavera alla giornata internazionale del teatro e fissata, prima che la situazione peggiorasse nuovamente con la terza ondata, per la riapertura dei teatri. Cosa accadrà? Un festival reale, con tutte le precauzioni del caso, USCire A primavera, le cui sedi verranno fissate direttamente dai gruppi di cittadini che contatteranno il sito dell’Usca. In questo modo, forse potranno essere replicati alcuni spettacoli avvenuti nel recente passato, come i cinque patrocinati dal comune di Lecce nelle piazze cittadine nel periodo natalizio, o lo spettacolo sospeso, che come il caffè sospeso di napoletana memoria è una data in più pagata da uno sponsor e di cui può usufruire chi non ha possibilità di avere gli artisti sotto casa. Un modo per nutrire l’anima, che troppo a lungo è stata a digiuno di bellezza, con il teatro.
La Usca è ormai diffusa in regioni come Abruzzo, Basilicata, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, e perfino in Francia e in Brasile. Sul sito è possibile vedere tutte le sedi e fissare una data, in particolare nell’arco del festival dal 21 al 27 marzo.
