Era proprio necessario per me vedere Coming 2 America, il remake de Il principe cerca moglie? Forse no, ma l’ho fatto lo stesso.

A differenza di quanto ho fatto con Borat 2, mi sono permessa di avere pregiudizi per qualche giorno, ma alla fine ho capitolato: mi sono collegata a PrimeVideo e ho visto Il principe cerca figlio – così titola in italiano Coming 2 America. Diciamo che mi ha attirato principalmente la componente nostalgica, sebbene per un attimo ho temuto che il remake mi rovinasse lo splendido ricordo che ho de Il principe cerca moglie. Ma ora sono contenta di averlo visto.

Non sapevo nulla della trama, prima di vedere Coming 2 America. La storia prende le mosse da una questione di ragion di stato: Akeem è ancora principe, ma nel momento in cui il padre muore, diventa re di Zamunda e, per questioni commerciali, deve organizzare un matrimonio tra la maggiore delle sue figlie e il nipote della propria ex promessa sposa, ancora scioccata dal rifiuto di Akeem nel giorno del loro fidanzamento. Sul letto di morte del padre, il principe scopre di avere un figlio illegittimo americano, di essere stato in un certo senso stuprato da una donna del Queens che è rimasta incinta e ha dato alla luce il suo unico maschio. Akeem dovrà quindi venire a patti con quella che fu la sua scelta d’amore in passato, la ragion di stato e i sentimenti delle persone.

Il cast è fantastico: oltre a Eddie Murphy – che è sempre simpaticissimo e il film si lascia guardare anche e soprattutto grazie a lui – e Arsenio Hall che interpretano diversi personaggi, non mancano del vecchio cast Shari Headley, Paul Bates, James Earl Jones, John Amos e Louie Anderson, mentre tra le new entry troviamo Wesley Snipes, Tracy Morgan e Leslie Jones, che però qui è un po’ sottotono (di solito la trovo davvero molto più divertente).

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Ho detto che il film si lascia guardare per Eddie Murphy e l’effetto nostalgia: ci sono infatti dei ganci per lo spettatore, sparsi lungo tutta la pellicola. Uno di essi è naturalmente la vicenda di McDowell Zamunda, poi c’è la questione degli eredi di Randolph e Mortimer Duke, e naturalmente la similitudine e i personaggi legati alla pellicola originale.

Come la sensibilità più recente richiede, non manca una connessione con il girl power. Per Akeem le sue tre figlie non hanno meno dignità di un uomo, per questo vorrebbe che una di loro regnasse, e sono state educate in maniera indipendente dal loro genere, tanto che a un certo punto c’è un’interessante scena di lotta in cui sono proprio le fanciulle a prevalere. Devo confessare che sono molto sensibile a questo tipo di ruffianate (perché, ammettiamolo, sono ruffianate), ma chi non si commuove ne Il signore degli anelli, quando Miranda Otto colpisce il mostro senza faccia, che si sgonfia e si ripiega su se stesso, rivelandogli di non essere un uomo?

Ovviamente Coming 2 America non è un buon film dal punto di vista intellettuale, ma un filmetto divertente per ricordarci quanto siamo invecchiati (dispiace dirlo ma è esattamente così). lo potete guardare, ma, per godervelo, lo dovete fare senza pregiudizi e al tempo stesso senza aspettarvi troppo. Per quello che mi riguarda, sicuramente non lo rivedrò, a meno che non me lo chieda qualche persona a me cara che ancora non l’ha visto. Dal mio punto di vista, una visione era giusta nei confronti di Eddie Murphy e della sua eredità artistica, ma più di una è un’esagerazione.

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