Quentin Tarantino è uno dei più osannati registi di Hollywood da molto tempo: tra i suoi pregi l’essere un grande conoscitore e un grande tecnico del cinema.

Dire che Quentin Tarantino sia un grande conoscitore e tecnico del cinema però non sminuisce la vena artistica del regista. Tarantino riesce a fare molte cose bene, altre non gli vengono altrettanto bene, ma che male c’è in fondo a prendere le intuizioni di un altro e riutilizzarle in maniera palese?

Non credo di averla pensata sempre così. In passato, fomentata da qualcuno, ho creduto che l’opera di Tarantino fosse errata. Alcuni suoi film però si riescono a godere sulla lunga distanza. Per me è stato con Django Unchained e in parte con Bastardi senza gloria, per altri immagino che siano stati i film “a forte impronta femminile”, come Jackie Brown o Grindhouse – A prova di morte, che sono stati invece tra i miei preferiti da subito.

Ma quand’è che, nel corso della sua cinematografia, Tarantino è riuscito a incantarmi? Era il 2016, un anno cruciale per la mia vita. Fu allora che uscì The Hateful Eight, pellicola che prendeva un grosso spunto nella trama da 10 piccoli indiani di Agatha Christie e soprattutto dal film La Cosa di John Carpenter. Tuttavia The Hateful Eight, pur richiamando vari echi, proprio come gli altri film di Tarantino, è un’opera enormemente creativa.

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Tarantino non inventa nulla, eppure crea, prende spunto, copia ma non lo fa bovinamente come quel mio compagno di scuola che in quarta superiore sbagliò a scopiazzare il mio compito di fisica e prese cinque meno, mentre io presi nove e mezzo. Quello di Tarantino è un modo per prendere alcune cose belle che il cinema con i suoi Maestri ha concepito, metterle insieme a aggiungere un po’ del suo genio. A volte forse un po’ troppo osannato, perché in fondo parliamo comunque di una versione mainstream della settima arte, ma è un genio a suo modo.

Cosa piace a me delle pellicole di Tarantino? Non riuscirei a generalizzare. Per ognuna c’è qualcosa che mi colpisce profondamente. E allora provo a dirlo con un video quale sia la sua creatività.

(Nel video ho inserito il brano Fiction Pompo, ispirata a Misirlou dei Mascarimirì, che in fondo compiono un’azione simile a quella che fa Tarantino: prendono le cose belle del passato e le migliorano, aggiungendoci un tocco della propria personalità artistica).

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